(Teleborsa) – Integrae SIM ha iniziato la copertura sul titolo , società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare. Il prezzo obiettivo è stato fissato a 5,35 euro per azione (per un upside potenziale di oltre il 62%), mentre il giudizio sul titolo è “BUY“. La società realizza ad oggi impianti fotovoltaici all’avanguardia di grande potenza, con formula EPC-M (Engineering, Procurement, Construction Management) e O&M (Operation & Maintenance), coprendo tutte le fasi della filiera di realizzazione.
Gli analisti si aspettano che la società chiuda l’anno fiscale 2022 con ricavi per 45 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 4,6 milioni di euro e un utile netto di 2,2 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2023, rispettivamente, a 56 milioni di euro, 6,3 milioni di euro e 3,3 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un incremento nel 2024 a ricavi per 63 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 7,8 milioni di euro e un utile netto di 4,3 milioni di euro.
Integrae SIM crede che la crescita delle attività di Comal possa essere trainata dai seguenti driver: direzione del mercato verso l’utilizzo sempre maggiore di fonti di energia rinnovabile; importante backlog di ordini già confermato; aumento della produzione e richiesta sul mercato degli inseguitori solari anche grazie all’apertura della nuova fabbrica; presenza internazionale grazie alla nuova sede di Dubai e l’ottenimento di commesse anche all’estero e in mercati più sviluppati; incremento delle opportunità per quanto riguarda sia le attività di revamping di impianti fotovoltaici e annessa fornitura di moduli e inverter, che l’attività O&M per gli impianti realizzati.
Tra i punti deboli della società vengono citati: rischi finanziari derivanti dallo sviluppo di grandi parchi rinnovabili; elevata concentrazione di mercato e presenza di molti operatori; forte esposizione ad un solo Paese (Italia) e tecnologia (fotovoltaico); costi in aumento ed elevata esposizione a scenari macroeconomici e di regolamentazione. Tra i pericoli vengono indicati: diminuzione della disponibilità di siti idonei; presenza di attori di dimensioni maggiori; margini in riduzione rispetto alla concorrenza; alta dipendenza dalla legislazione centrale.
(Foto: American Public Power Association on Unsplash)