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Addio a Fitoussi, economista francese critico dell'austerità e amico dell'Italia

(Teleborsa) – Si è spento ieri notte a Parigi l’economista francese Jean-Paul Fitoussi. 79 anni, nato in Tunisia, è stato professore di SciencesPo, di cui aveva creato il dipartimento di Economia, docente alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. Da sempre critico della rigidità nelle politiche di bilancio e di economia monetaria, per gli effetti negativi sulla crescita dell’economia e sui livelli di occupazione, tra il 2008 e il 2009, sulla scia della crisi finanziaria, ha partecipato con ventidue esperti internazionali ai lavori della commissione che aveva l’ambizioso obiettivo di arrivare a una nuova misurazione della performance economica.

“Jean Paul era un economista keynesiano e riteneva che il compito della politica economica fosse quello di sostenere la domanda per assicurare la piena occupazione, ma anche di combattere la povertà e l’esclusione”, hanno ricordato gli amici e professori Marcello Messori, Stefano Micossi e Romano Prodi. “Ciò non gli ha impedito di scrivere con Edmund Phelps, premio Nobel per l’economia nel 2006, saggi influenti sulla disoccupazione e la bassa crescita in Europa – hanno spiegato – Insieme ad Amartya Sen e Joseph Stiglitz, altri premi Nobel per l’economia (rispettivamente, nel 1998 e nel 2001), ha varato un ambizioso programma internazionale per la riformulazione delle statistiche di contabilità nazionale che tenesse conto della diseguaglianza e del benessere“.

Fitoussi è sempre stato molto legato all’Italia. Oltre ad essere docente alla Luiss di Roma, ha trascorso un lungo periodo anche a Firenze, presso l’Istituto di Studi Europei di Fiesole. Inoltre, ha ricoperto un posto nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia dal 2004 al 2017 e nel consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo. Era anche Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

“La fede nell’Europa federale e solidale, la critica alle politiche di bilancio basate su parametri rigidi, il sostegno alle misure espansive come motore per la crescita e strumento anti-disuguaglianze, l’analisi mai banale della crisi delle democrazie liberali. Con Jean-Paul Fitoussi se ne va oggi non solo un economista vivace e coraggioso, docente emerito all’Istituto di studi politici di Parigi e professore alla Luiss, ma un amico di tante battaglie e dell’Italia“, è stato il ricordo di Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione. “Apprendo con emozione e tristezza la notizia della scomparsa del professor Jean-Paul Fitoussi grande economista di Science Po. Un pilastro. Un amico. Al quale devo davvero tanto”, sono state invece le parole del segretario del PD Enrico Letta.

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