(Teleborsa) – Per l’Italia è fondamentale accrescere il potenziale dell’economia rimuovendo gli “annosi ostacoli” che l’hanno frenato per decenni. A dichiararlo è il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def. “Fermo restando l’auspicio che le tensioni geopolitiche trovino presto una loro ricomposizione a livello diplomatico, è più che mai fondamentale, sul piano economico, accrescere il potenziale di sviluppo dell’economia, rimuovendo gli annosi ostacoli che lo hanno limitato nei decenni che ci stanno alle spalle”, ha sottolineato Carlino.
In particolare, per il presidente della magistratura contabile, “è necessario guadagnare margini di manovra procedendo speditamente nell’attuazione del PNRR, il cui valore in termini reali rischia di essere ridimensionato dalle tensioni inflazionistiche particolarmente acute nel comparto degli investimenti in costruzioni“. “Oggi, a fronte della nuova crisi che ci investe, è indispensabile poter contare sugli effetti di tale piano sia diretti, ossia in termini di impatto, sia indiretti, nella misura in cui le iniziative poste in essere avranno successo sul piano macroeconomico e genereranno effetti di retroazione in termini di maggiore crescita e quindi minor deficit e debito“, ha spiegato.
Effetti economici, ha proseguito, che dipenderanno naturalmente anche “da qualità, dimensione e timing degli interventi. Rileva la programmazione finanziaria sull’intero periodo, e ciò anche per l’influenza sulle aspettative degli operatori”. “Dal 2022 – ha ricordato – ci si attende un’accelerazione, con una spesa annua programmata che raggiungerebbe i 30,1 miliardi per crescere ancora significativamente nel triennio successivo: a 43,3 miliardi nel 2023, a 47 nel 2024 e a 42,1 miliardi nel 2025″.
Carlino si è espresso anche in merito alle diverse riforme su cui sta lavorando il Governo. “Ancora preliminari sono i passi compiuti nell’avvio di riforme da cui si attendono risultati di rilievo nel prossimo futuro”, ha sottolineato. “Dalla riforma dell’amministrazione finanziaria e da quella fiscale” ci si attende una “maggiore equità e un miglioramento della competitività del sistema produttivo”, “dalla riforma del quadro di revisione della spesa pubblica il recupero di margini di risparmio utili ad un rientro dai livelli di spesa legati alla fase emergenziale”, ha aggiunto.
La Corte dei Conti ha quindi espresso “l’auspicio” che l’iter parlamentare della delega fiscale possa “concludersi al più presto ponendo i presupposti per il superamento delle distorsioni e delle iniquità che caratterizzano l’attuale ordinamento”. Sulla riforma fiscale va sottolineato il “rilievo che dovrebbero assumere l’adozione di un modello effettivamente duale, la revisione del prelievo patrimoniale immobiliare, oggi incoerente, sia per difetto che per eccesso, con i relativi valori economici, l’organica revisione delle innumerevoli agevolazioni e la complessiva semplificazione del sistema”.