(Teleborsa) – “Questo è un momento molto complesso, pensavamo che l’anno scorso fosse un momento molto incerto ma forse l’incertezza quest’anno è anche maggiore”. Lo ha detto il Ministro dell’economia, Daniele Franco, nel corso di un’audizione congiunta alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul DEF. “Fare previsioni è difficile, farlo in questo momento è ancora più difficile” ha aggiunto.
Dall’andamento migliore delle attese dei conti pubblici emerge “uno spazio che può essere utilizzato per interventi di politica economica. Questo margine è di 0,5 punti quest’anno ed equivale a 10,5 miliardi di euro che poi scendono a 4 nel 2023, 3 nel 2024 e 2 miliardi nel 2025″.
Il Titolare del Tesoro ha anche sottolineato che dopo la sospensione del Patto di stabilità “il ritorno puro e semplice alle vecchie regole sarebbe problematico” perchè “non sono sempre state in grado di garantire l’equilibrio tra crescita e sostenibilità”.
Arriverà “in tempi brevi” un nuovo decreto con nuovi sostegni per i prezzi dell’energia e delle materie prime, ha detto Franco. Il provvedimento, ha spiegato, dovrà “ripristinare i tagli alla spesa con cui è stato finanziato il Dl 17 ed intervenire di nuovo sulla questione dei prezzi dell’energia, anche avendo a mente gli oneri degli enti territoriali, ed assicurare la liquidità alle imprese, estendendo i meccanismi di garanzie”. Il decreto, ha proseguito, dovrà inoltre “rafforzare gli gli interventi per il sostegno ai profughi” introdurre “una revisione dei prezzi sulle opere pubbliche già avviate e tenere conto per le nuove opere, incluse quelle del PNRR che il costo delle materie prime è più alto. Da ultimo dovrà assicurare che i settori colpiti dalle attuali emergenze siano sostenuti adeguatamente”.
Quadro generale, dunque, dominato dall’incertezza in scia all’invasione russa dell’Ucraina della quale ha parlato anche il commissario agli Affari economici europei, Paolo Gentiloni intervenuto su la7 a di Martedì in onda questa sera sottolineando che l’Occidente e l’Europa hanno risposto in termini economici e diplomatici. “Rispondere in termini economici e diplomatici non è senza un costo però dobbiamo mettere sulla bilancia il fatto che ci stiamo battendo non solo per sostenere l’Ucraina ma anche per impedire la vittoria di un regime autocratico che avrebbe poi delle conseguenze disastrose per gli equilibri europei e dall’altra parte il fatto che le sanzioni colpiscono anche chi le decide”. Gentiloni ha rilevato come le sanzioni a livello Ue siano state decise “presto a ondate ripetute e all’unanimità e sappiamo che l’unanimità non è scontata quindi ci deve essere una ragione forte a sostenerle”.
“Il 24 febbraio l’economia europea, nonostante cenni di inflazione allarmante, era in una buona condizione di salute. Abbiamo avuto come una gelata di primavera per la guerra scatenata da Putin e le conseguenze potrebbero non distruggere del tutto la crescita economica, perchè era talmente positiva quando Putin ha scatenato la guerra che potrebbe essere in parte capace di sopravvivere. Ma la crescita sarà molto inferiore e i problemi per chi vive del proprio lavoro o vive in una situazione di difficoltà, quando c’è una inflazione così alta sono seri”.