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Occupazione giovanile, Orlando: è un'emergenza, merita soluzioni immediate

(Teleborsa) – “La crisi economica generata dalla pandemia ha colpito le giovani generazioni in maniera molto forte. I Neet (coloro che non sono impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione, ndr) sono fonte di forte preoccupazione per il Governo e per il Paese”. È l’allarme lanciato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in audizione al Senato. Quello dell’occupazione giovanile, ha aggiunto il ministro, “è un tema a cui ho riconosciuto si dall’inizio una grande importanza”.

“Il tasso di disoccupazione giovanile nella fascia 15-36 anni, che con fatica era sceso sotto il 17% a inizio 2020 – ha spiegato il ministro –, è tornato vicino al 20% con la pandemia, raggiungendo un picco del 32,5% nella fascia 15-24 anni al momento del mio insediamento al Ministero del Lavoro”. “A questi dati sulla quantità di lavoro – ha continuato Orlando –, si aggiunge un tema di qualità dell’occupazione giovanile, che a mio parere si deve declinare come una lotta alla precarietà lavorativa che troppo spesso caratterizza in maniera sproporzionata le generazioni più giovani e non certo per scelta”.

“L’incertezza occupazionale rappresenta un circolo vizioso che porta a scaricare ulteriormente sui giovani le difficoltà economiche. Lo abbiamo visto durante i lockdown: i primi a essere lasciati a casa nonostante il blocco dei licenziamenti sono stati i precari con contratti a termine (prevalentemente giovani e donne), che semplicemente non sono stati rinnovati, e i giovani in stage, perché ad essi non si applicano le tutele del lavoro dipendente”, ha aggiunto.

Orlando ha dichiarato la sua intenzione di convocare le parti sociali per “capire insieme se abbiano ancora un senso tutte le tipologie contrattuali” o se invece è necessaria una loro razionalizzazione. In tale contesto, per il ministro un’ipotesi potrebbe essere quella di rendere l’apprendistato “lo strumento principe per l’ingresso nel mondo del lavoro” dei giovani. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di fare opera di “semplificazione, maggiore chiarezza e semplicità di utilizzo”. “Uno strumento vincente – ha aggiunto il ministro – da promuovere e valorizzare”. Quanto ai tirocini, per il ministro, “non sono il demonio, ma va contrastato il loro abuso”. “Il tirocino – ha dichiarato – non può essere lo strumento con il quale si rinvia l’assunzione. Rischiamo di avere una soluzione esplosiva”. Questo perché, ha aggiunto Orlando, lo strumento del tirocinio “rischia di essere un aggravio per molti giovani che hanno le qualità per entrare nel mondo del lavoro, ma che vengono lasciati in stand by”.

“Continuo a credere fermamente che la qualità dell’occupazione giovanile non sia un tema che si può costantemente rimandare in nome di imprevisti più urgenti”, ha dichiarato il ministro del Lavoro. “L’occupazione giovanile – ha aggiunto – è un’emergenza che merita immediate soluzioni, e spero che da queste audizioni emerga una comunanza d’intenti che ci consenta di procedere speditamente”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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