(Teleborsa) – Nel turismo occorre salvaguardare l’occupazione ed evitare procedure unilaterali di licenziamento facendo uso di tutti gli ammortizzatori sociali. Lo ha detto il Ministro del welfare Andrea Orlando, intervenendo al Tavolo sul Turismo a Roma.
“Nel primo trimestre di quest’anno, per agevolare il ricorso agli ammortizzatori sociali, siamo intervenuti con due specifiche norme a sostegno del settore turistico”, ha spiegato Orlando, citando l’esonero fino al 31 marzo del pagamento del contributo addizionale e le 8 settimane aggiuntive di cassa integrazione fruibili fino al 31 dicembre 2022 dai datori di lavoro che occupano fino a 15 dipendenti.
Questi due interventi si collocano in un contesto più generale di riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, operata con la legge di bilancio, che ha esteso la platea di lavoratori coperti dalle integrazioni salariali. Sono coperti 12,4 milioni di lavoratori: 9,9 milioni i dipendenti di aziende a cui viene estesa la Cigs, 1,5 milioni di lavoratori di imprese che occupano fino a 5 dipendenti a cui viene per la prima volta riconosciuto l’assegno ordinario del Fis, 1 milione i lavoratori a cui viene riconosciuto l’assegno di integrazione salariale del Fis in affiancamento alla CIGS.
“L’estensione della Cigs anche alle imprese del turismo che occupano più di 15 dipendenti consente di dotare le imprese del settore di strumenti di gestione della crisi e dei processi di trasformazione e riorganizzazione, salvaguardando i livelli occupazionali ed investendo sulle competenze delle persone”, ha affermato il Ministro.
“C’e’ un punto però dal quale non possiamo sfuggire, la volontà dell’impresa di utilizzare questi strumenti, che per quanto possano essere ancora di maggior vantaggio, non possono assecondare una logica liquidatoria delle imprese o di restart, perché sono tutti strumenti che sono finalizzati alla continuità dell’attività“, ha concluso Orlando, ribadendo c he il Ministero impedirà la strumentalizzazione di questi strumenti finalizzata a licenziare e riassumere.