(Teleborsa) – Si conferma in crescita il settore dei servizi negli Stati Uniti a marzo 2022. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 58 punti dai 56,5 del mese precedente, risultando tuttavia inferiore ai 58,9 punti della stima preliminare e della prima lettura. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione.
Aumenta anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 57,7 punti, rispetto ai 55,9 punti del mese precedente e ai 58,5 punti della stima flash.
“L’attività commerciale nel settore dei servizi ha beneficiato dell’allentamento delle restrizioni contro il virus a marzo, riacquistando un forte slancio dopo il rallentamento indotto da Omicron osservato all’inizio dell’anno – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global – La domanda di servizi sta infatti crescendo così rapidamente che le aziende faticano sempre più a tenere il passo con gli ordini dei clienti, portando al più grande aumento degli arretrati di lavoro registrato dall’inizio dell’indagine nel 2009″.
“Tuttavia, mentre questo suggerisce che le aziende hanno un buon portafoglio ordini per sostenere una forte produzione nei prossimi mesi, il rovescio della medaglia è un’ulteriore pressione al rialzo sui prezzi poiché la domanda supera l’offerta – ha aggiunto l’economista – Con i costi delle aziende gonfiati dall’impennata dei prezzi di energia, carburante e altre materie prime, oltre all’aumento dei salari, i prezzi praticati per i servizi stanno aumentando a un ritmo senza precedenti. L’inflazione dei prezzi al consumo sembra quindi destinata ad accelerare ulteriormente mentre ci avviciniamo alla primavera”.