(Teleborsa) – Tassi fermi in Australia. Lo ha deciso la banca centrale del Paese che ha lasciato invariato il target sul tasso di interesse al minimo storico dello 0,10%.
Il board, nella nota che accompagna la decisione di politica monetaria, sottolinea che l’inflazione è aumentata notevolmente in molti Paesi del mondo e che, i continui problemi dal lato dell’offerta, il conflitto in Ucraina e la forte domanda, stanno contribuendo alla pressione al rialzo sui prezzi. In risposta, i rendimenti obbligazionari sono aumentati e le aspettative sui futuri tassi di interesse sono aumentate.
La banca centrale australiana spiega che l’inflazione, nel Paese, è cresciuta, rimanendo tuttavia inferiore rispetto a quella di altri paesi; di conseguenza, prima di procedere ad un rialzo dei tassi, l’istituzione guidata da Philip Lowe vuole accertarsi che l’inflazione si attesti in modo sostenibile nel range compreso tra il 2% e il 3%.
L’economia australiana rimane resiliente e le spese per consumi si stanno riprendendo dopo la battuta d’arresto dovuta alla variante di coronavirus, Omicron. Allo stesso tempo – si legge nella nota della banca centrale – l’aumento dei prezzi sta mettendo sotto pressione i bilanci delle famiglie e le inondazioni stanno causando difficoltà a molte comunità. L’istituzione riconosce inoltre che la crescita dei salari si è rafforzata, ma è altrettanto vero che rimane ancora relativamente bassa.