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Ucraina, la Russia frena sulla pace: c'è molto lavoro da fare, non c'è ancora nessuna svolta

(Teleborsa) – Nonostante i buoni propositi annunciati lunedì a Istanbul durante i colloqui di pace, Mosca ha raffreddato le speranze di chi intravedeva uno spiraglio di luce nel conflitto. “Per il momento – ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov – non possiamo dichiarare che ci sia qualcosa di molto promettente o una qualche svolta. C’è molto lavoro da fare”. La posizione della Russia resta quindi attendista.

Dopo 35 giorni di guerra le forze russe assicurano di volersi concentrare sulla “priorità” strategica della conquista dell’intero territorio del Donbass, continuando l’assedio delle regioni limitrofe dell’est e del sud dell’Ucraina, da Kharkiv a Mariupol. Ma le notizie dal terreno testimoniano di una nuova drammatica ondata di attacchi missilistici su Kiev e Chernihiv, dove Mosca aveva promesso “una riduzione radicale dell’attività militare”. Secondo la Difesa ucraina, infatti, non c’è invece nessun ritiro su vasta scala da quelle zone, ma solo movimenti limitati delle “unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle”.

Ieri sera Mosca ha fatto sapere che è pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitario verso Zaporizhzhya a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. A renderlo noto sono state fonti militari russe, riporta Interfax. “Le forze armate russe sono pronte a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a partire dalle 10:00 del 31 marzo 2022, esclusivamente per scopi umanitari, e ad aprire un ulteriore corridoio umanitario per l’evacuazione di civili e cittadini stranieri da Mariupol a Zaporizhzhya (con tappa a Berdiansk)”, ha dichiarato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale. “Chiediamo alle autorità di Kiev il rigoroso rispetto delle seguenti condizioni per la creazione di un corridoio umanitario: garantire il rispetto incondizionato del cessate il fuoco temporaneo entro i tempi stabiliti, di cui è necessario informare la parte russa e i rappresentanti dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) entro le 6:00 del 31 marzo 2022”, ha affermato Mizintsev. Inoltre, Kiev deve fornire un passaggio sicuro per gli autobus di evacuazione sulla rotta concordata, in particolare tra Mariupol e Berdiansk.

Il presidente ucraino Zelensky si è mostrato diffidente sulla de-escalation russa in alcune regioni del Paese. “Non crediamo a nessuno”, ha dichiarato in merito agli annunci russi. “Non concederemo niente – ha aggiunto – combatteremo per ogni metro del nostro territorio”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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