(Teleborsa) – Seduta volatile per il greggio, le cui quotazioni sono influenzate da molteplici fronti caldi. Questa mattina erano state spinte dal ridimensionamento dei timori per il rallentamento della domanda in Cina, controbilanciati da segnali di progresso nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. A metà giornata l’Agenzia internazionale dell’energia, nel suo rapporto mensile, ha tagliato le stime sulla domanda di petrolio per il 2022 (che invece ieri l’OPEC aveva confermato). In seguito, il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibah ha invitato l’OPEC+ ad accelerare l’aumento della produzione di petrolio, esortando il cartello a “contribuire a risolvere la crisi energetica”.
Alle 16.20 ora italiana, i futures sul greggio Brent di maggio 2022 hanno raggiunto i 99,2 dollari al barile, in ribasso di 0,72 dollari o dello 0,69%. I prezzi odierni hanno oscillato tra un minimo di 97 e un massimo di 103 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di aprile 2022 scambiano sulla parità a 96,5 dollari al barile. In questo caso i prezzi hanno oscillato tra un minimo di 94 e un massimo di 99 dollari al barile.
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