(Teleborsa) – Il gestore di fondi Kairos ha scritto una lettera al consiglio di amministrazione di per chiedere che il board si esprima al più presto sull’apertura della Data Room richiesta dal fondo statunitense KKR, che a novembre aveva presentato una manifestazione di interesse non vincolante a un prezzo indicativo di 0,505 euro per azione, affermando fin da subito di voler procedere in via amichevole, con il gradimento del CdA e dei soggetti istituzionali rilevanti, e richiedeva alla società l’accesso a una limitata due diligence confirmatoria di quattro settimane.
“Nonostante ciò, dopo oltre tre mesi dalla presentazione della proposta, non ci risulta sia pervenuta dal consiglio di amministrazione alcuna risposta”, sottolinea la missiva datata 9 marzo 2022 e firmata da Guido Maria Brera, secondo cui “questo atteggiamento di chiusura a priori rispetto alla facilitazione alla presentazione di un’offerta vincolante di fatto preclude un’opzionalità per gli azionisti, che indipendentemente dalla decisione di aderire o meno avrebbe offerto un floor valutativo”.
Il Chief Investment Officer del gruppo Kairos esprime “profondo sconcerto e preoccupazione per atteggiamenti tenuti e decisioni adottate dall’organo amministrativo del la società negli ultimi mesi”, criticando anche il piano presentato nelle scorse settimane. Secondo Brera è “largamente inerziale e non ha chiarito gli elementi che avrebbero permesso al mercato un corretto assesment delle leve di creazione di valore” e inoltre, “pur prevedendo il carve out della parte infrastrutturale, non ha chiarito gli elementi, anche legati a dinamiche regolatorie, della forza di stabilizzazione e crescita del relativo EBITDA”.
Kairos ha precisato che la lettera è stata inviata esclusivamente per conto dei propri fondi direttamente gestiti e che il gruppo, investitore di lungo corso nel mercato italiano, incoraggia da sempre le best practice di corporate governance.