(Teleborsa) – E’ di nuovo nulla di fatto per i colloqui svoltisi stamattina in Turchia fra i ministri degli esteri di Ucraina e Russia. Nessun passo avanti è stato fatto sul cessate il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario, né sull’apertura di corridoi umanitari da e per Mariupol.
“Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, annunciando il flop dei negoziati con il collega russo Sergei Lavrov, che “non è stato in condizione di impegnarsi”.
“Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative”, ha dichiarato invece il ministro russo Lavrov, ribadendo “non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato”.
Frattanto Francia e Germania stanno facendo pressioni sul Cremlino per una “tregua immediata”. Nel corso di una telefonata a tre fra Olaf Scholz, Emmaneul Macron e Vladimir Putin, i primi “hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa”.
Frattanto sta arrivando in Turchia, ad Antalya, anche il direttore generale dell’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, invitato dal ministro degli Esteri turco per discutere della “questione urgente” di garantire la sicurezza e la salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina.
Dopo aver colpito l’ospedale pediatrico, nuovi bombardamenti hanno colpito la città di Mariupol, le abitazioni private ed un edificio dell’università nel centro della cit