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Petrolio al top da 14 anni. Atteso stop import USA

(Teleborsa) – Le aspettative di pesanti contromisure degli Stati Uniti sul fronte energetico, in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia,
stanno facendo schizzare in alto le quotazioni di petrolio. Intanto qualche segnale di possibile evoluzione del percorso negoziale è arrivato con l’apertura da parte del presidente ucraino Zelensky ad avviare una trattativa su Crimea e Donbass.

Il greggio nel frattempo tocca il da 14 anni: la Camera potrebbe votare una legge bipartisan per fermare le importazioni di gas e petrolio dalla Russia e, in tal senso, è atteso nel pomeriggio l’annuncio, secondo i media statunitensi, del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Tale blocco preoccupa molti analisti convinti che potrebbe far aumentare il rischio di una stagflazione, ovvero di un aumento dell’inflazione accompagnato da una crescita bassa o nulla dell’economia.

I prezzi del petrolio volano sui massimi di giornata, con il future sul Brent che guadagna oltre il 7% a 132,24 dollari mentre il WTI segna un rialzo del 7,65% a 128,54 dollari.

I paesi membri dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) sono pronti a rilasciare altre riserve petrolifere strategiche per allentare la pressione sui prezzi. Lo ha detto Fatih Birol, numero uno dell’agenzia, spiegando in una intervista al Financial Times, che il rilascio coordinato della scorsa settimana da parte degli Stati Uniti e di altre grandi nazioni consumatrici di energia di 60 milioni di barili è stata una “risposta iniziale” e che l’AIE è pronta a fare “tutto” per ridurre la volatilità nei mercati energetici causata dall’invasione russa dell’Ucraina.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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