(Teleborsa) – Nuova protesta dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli, chiuso dall’ottobre 2021.
Le tute blu, dopo l’assemblea con le segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm, sono scese in strada contro lo slittamento dell’incontro con Governo e Consorzio previsto lo scorso primo marzo e riprogrammato per il 23 marzo. I metalmeccanici stanno percorrendo via Argine, dove ha sede la fabbrica, e sono diretti alla Stazione Centrale in piazza Garibaldi percorrendo via Galileo Ferraris.
“Siamo a tre mesi dal giorno in cui sono scattati i licenziamenti e a sette mesi da quando il Governo ci ha garantito di avere una soluzione diversa da Whirlpool (nel primo confronto sulla procedura di licenziamento il 6 agosto 2021) – ha detto Antonio Accurso, segretario generale aggiunto Uilm Campania – Dobbiamo vedere i progetti industriali e cominciare a parlare di cose concrete. Regione e Comune ci convochino e siano al nostro fianco per fare accelerare il percorso verso la soluzione della vertenza. Nessuno puo’ rimanere alla finestra. I lavoratori della Whirlpool di Napoli hanno avuto tante promesse ora meritano serietà e risposte concrete. Napoli non molla”, ha concluso Accurso.
“Il Governo, i ministri Giorgetti ed Orlando, la sottosegretaria Todde, la Regione Campania e il Comune – si legge in una nota della Fiom pubblicata sui social – devono dare continuità agli impegni assunti nei mesi scorsi e garantire l’occupazione ed i necessari percorsi di riqualificazione e formazione per i 317 lavoratori di via Argine, oggi in Naspi”. In attesa del prossimo incontro al Governo previsto per il 23 marzo, Fim Fiom Uilm territoriali hanno chiesto un incontro urgente alla Regione, con la presenza del presidente, degli assessori competenti e del sindaco. “E’ necessario – conclude la Fiom – convocare subito le organizzazioni sindacali territoriali. I lavoratori di Napoli, in lotta da maggio 2019, non si fermeranno e rivendicano il rispetto degli impegni assunti dai massimi livelli politici, nei loro confronti e nei confronti delle organizzazioni sindacali”.