(Teleborsa) – L’avvio degli scontri in Ucraina fa scappare gli investitori e li spinge verso porti considerati più sicuri, come lo yen giapponese, il franco svizzero e il dollaro. La corsa del biglietto verde spinge così rapidamente il cambio con l’euro sotto quota 1,12 ai minimi da fine gennaio.
La BCE ha fatto sapere che sta monitorando attentamente la situazione e che valuterà in maniera approfondita le sue implicazioni per le prospettive economiche.
Il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che la crisi ucraina deve indurre la Banca Centrale Europea a “prendere tempo” su un eventuale rialzo dei tassi e mantenere la “flessibilità” per l’uscita dalle misure di stimolo. In un discorso riportato da Bloomberg in vista della riunione dell’istituto centrale il 10 marzo, Villeroy ha spiegato che si dovranno valutare “le conseguenze indirette” degli eventi geopolitici. “Il tempo è essenziale per evitare errori” – ha aggiunto – e bisogna soppesare le azioni che vanno “prese non troppo tardi con il rischio di lasciare correre l’inflazione e non troppo presto per non frenare la ripresa”.
Nel frattempo la valuta statunitense vola a nuovi massimi sul rublo, caduto pesantemente dopo gli ultimi sviluppi.
Le criptovalute non vengono risparmiate dall’ondata di crolli innescata dall’ingresso di truppe della Russia in Ucraina. Il bitcoin scende dell’8% a 35,400 dollari dopo aver toccato un minimo a 34.333. Ancora più pesante la flessione dell’Ethereum che cede il 12%.