(Teleborsa) – “Senza questo intervento, a brevissimo, sarebbe arrivata una risposta motivata della Commissione europea che avrebbe detto di fare le gare. Quindi un opportuno intervento prima che fosse troppo tardi. Si poteva fare altro? Un’altra proroga secca? No, sarebbe arrivata questa risposta della Commissione europea”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in occasione della conferenza stampa Sib/Fipe Confcommercio sulle nuove norme del settore balneare. A livello politico “bisognava trovare una sintesi e questa è la sintesi possibile”, ha aggiunto ricordando comunque che all’interno del Governo ci sono posizioni diverse.“Possono essere fatti ulteriori miglioramenti ma sempre in un impianto che è compatibile con l’impianto generale perchè noi sminiamo la risposta negativa della Commissione europea ma non possiamo farcela arrivare poi dopo due giorni. Io sono moderatamente soddisfatto perchè si è fatto il massimo possibile dato il contesto e adesso vediamo cosa il Parlamento riesce a fare“, ha aggiunto.
“Siamo da un lato soddisfatti ma continuiamo ad essere preoccupati”. Così il Vicepresidente vicario di Fipe – Confcommercio, Aldo Cursano, in occasione della conferenza stampa Sib/Fipe Confcommercio sulle nuove norme del settore balneare. “Mettere a bando la storia e il valore, costruito nel tempo, senza riconoscere che questo è il legame più bello e autentico con il territorio – ha aggiunto – sarebbe una violenza inaccettabile per il nostro Paese”. Secondo Cursano “condividere le responsabilità del momento, dopo due anni di Covid e dopo la pandemia energetica, avere questa mazzata così a breve vuol dire rischiare di mettere il nostro modello a rischio”.
Per Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari, “il governo ha fatto bene a riconoscere il valore commerciale, ma ha sbagliato a non individuare un periodo transitorio adeguato, e ha sbagliato non tutelando il legittimo affidamento di questi operatori. Ci aspettiamo quindi una correzione di questa proposta di delega”.
Secondo i dati del sistema informativo del Demanio sono 104mila le concessioni demaniali “ma le concessioni, in realtà, sono molte più e il Governo, nei prossimi mesi, dovrà fare una ricognizione puntuale. Queste concessioni demaniali non sono tutte stabilimenti balneari, non hanno tutte la spiaggia con ombrellone e sdraio. Il 76% è per finalità turistico-ricreative, cioe’ svariate tipologie d’imprese: campeggi, ristoranti, alberghi, stabilimenti”. Gli stabilimenti balneari, lacuali e fluviali “sono 6.318 imprese”, stando ai dati 2019, e rappresentano “l’8% delle concessioni turistico ricreative e c’è un altro 92% che e’ fatto da altre imprese”. Ad illustrare i dati, il direttore dell’Ufficio Studi Fipe, Luciano Sbraga, in occasione della conferenza stampa Sib/Fipe Confcommercio sulle nuove norme del settore balneare. “Il valore economico del turismo marino ovvero delle destinazioni balneari, quindi di tutti i luoghi dove c’è turismo marino, è di 21 miliardi di euro, mentre il valore dei ricavi degli stabilimenti balneari nel 2019 è di 1 miliardo di euro”, ha aggiunto.