(Teleborsa) – Un “trend strutturale fortissimo nell’intera industry” e un “modello vincente” proprio della società. Sono i due aspetti che rendono Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di , ottimista sul nuovo piano strategico al 2024 presentato oggi dalla banca. Sono diversi gli elementi che spingono Banca Generali a una crescita importante, come “canali distributivi tradizionali in crisi, una penetrazione nel nostro mercato ancora relativamente bassa e il fatto che oggi la figura del consulente finanziario viene visto meglio”, ha detto durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi obiettivi. “Abbiamo i banker con il portafoglio più alto dell’industria – circa 40 milioni, rispetto ai 20 milioni che sembravano un “portafoglione” quando sono arrivato – e la forchetta tra il nostro portafoglio medio e quello dell’industria continua ad allargarsi”, ha aggiunto.
Banca Generali punta a servire una platea di clienti più ampia di quella Private finora servita. Dopo il percorso caratterizzato dal riposizionamento strategico nel settore del private banking, la società punta ad ampliare la propria presenza nel segmento della clientela High Net Worth (HNW) da un lato e nel segmento Affluent dall’altro. “L’offerta sarà migliorata dalla tecnologia, che aumenta la qualità del servizio e liberà anche tempo ai nostri banker”, ha sottolineato l’AD.
Le domande si sono concentrate anche sul particolare contesto macroeconomico, con un’inflazione galoppante, mercati in subbuglio e rischi geopolitici. Mossa ha commentato l’aumento dei prezzi sotto sue punti di vista, per la banca e l’attività cuore di essa. “La banca è molto poco esposta all’inflazione, con solo il 10% costi operativi direttamente collegati, e quindi se l’aumento dell’inflazione è destinato a riassorbirsi l’impatto sarà minimo – ha affermato – Inoltre, l’enorme quantità di soldi sui conti correnti potrebbe uscire con l’inflazione, che li erode”. “Lato business, abbiamo un portafoglio basso sul fisso e abbiamo dato indicazioni di tenere duration molto bassa”, ha aggiunto, sottolineando che ad ogni mezzo punto di rialzo della curva, ci sono 35 milioni di euro in più di margini d’interesse, vedendo quindi di buon occhio la normalizzazione dei tassi di interesse.
Sul fronte M&A, “oggi pensare a operazioni di dimensione significativa è complicato, perché abbiamo modelli distribuitivi diversi e lavoriamo con professionisti, quindi bisogna convincere i colleghi del territorio che il deal è a loro favore”. “Piccoli deal sono più probabili e ci sono realtà che potrebbero aver bisogno di farsi consolidare da società più grosse, in quanto piccolo e bello non funziona più – ha affermato – Abbiamo nelle gambe una crescita organica di tutto rispetto, ma qualsiasi opportunità la valuteremo con grande interesse”.
Atteso l’inserimento di nuovi professionisti nell’arco di piano ed è stato stabilito che almeno il 50% delle nuove assunzioni sia rivolto a figure al di sotto dei 35 anni e continuino ad essere poste in essere iniziative che assicurino un ambiente inclusivo di tutte le diversità. “Continuiamo ad attrare i migliori talenti sul mercato, anche perché c’è interesse nei nostri confronti soprattutto in questo momento storico”, ha detto Mossa.
Il numero uno di Banca Generali ha fornito un aggiornamento sull’espansione in Svizzera: “Abbiamo avviato l’iter di BG Swisse, la nostra banca in svizzera, e contiamo di avere la licenza entro fino anno. “La banca sta andando bene” e “sono contento di avere il brand Generali alle spalle, è positivo avere il Leone nel nostro brand”, ma “lasciamo le discussioni ad altri”, ha invece risposto a una domanda sullo scontro in corso fra i soci del gruppo triestino che della banca è azionista di maggioranza. Allargando lo sguardo all’intero settore bancario, ha evidenziato che “le fondamenta del modello tradizionale di far banca non sono più coerenti con il modello di banca di oggi” e “il processo di trasformazione passerà da un forte consolidamento“. Mossa pensa che comunque “per 3-5 anni non percepiremo il settore tradizionale come competitor”.
Banca Generali intende rafforzare l’approccio commerciale legato alla sostenibilità, che ha raggiunto a fine 2021 i 6,5 miliardi di euro di masse investite in prodotti ESG legati agli SDGs dell’ONU (14,6% delle soluzioni gestite). Nello specifico, l’obiettivo al 2024 punta a raggiungere una percentuale del 40% in prodotti ESG (fondi e wrappers) sul totale delle soluzioni gestite complessive. Per il futuro degli investimenti ESG, l’AD di Banca Generali vede “un maggiore rigore nella classificazione dei fondi, in quanto si inizierà a fare un po’ di polizia”. L’obiettivo della società rimane quello di “rendere confrontabili i prodotti” e rendere possibile ai clienti “investire verso obiettivi” che più stanno loro a cuore.