(Teleborsa) – Banca di Credito Popolare ha chiuso il 2021 con un utile netto pari a 3,1 milioni di euro (4 milioni di euro di utile al lordo delle imposte) e un coefficiente di solidità patrimoniale TCR Phased-in al 15,7% (superiore al requisito SREP 2021 del 13,65%, fissato dalla Banca d’Italia). L’utile del 2020 era stato di 5,5 milioni di euro (8,6 milioni di euro di utile al lordo delle imposte). L’istituto campano ha registrato una “consistente crescita” delle masse amministrate (+7,9%) e delle componenti reddituali core (+17% la gestione operativa), che ha consentito di sostenere l’attività di derisking (-38% lo stock di crediti deteriorati netti), con l’incremento della copertura media dei crediti deteriorati.
Le masse intermediate si sono assestate a 4,8 miliardi di euro (+7,9%), la raccolta diretta a 2,4 miliardi di euro (+12,6%), la raccolta indiretta al netto della componente istituzionale a 603,5 milioni di euro (+3,9%), gli impieghi netti alla clientela a 1,7 miliardi di euro (+4,7%), alimentati da 332 milioni di euro di nuovi finanziamenti a famiglie e imprese erogati nel 2021. L’NPL ratio lordo è stato dell’8,14% (dal 12,41% 2020), il Coverage NPLs al 48,5% (44,4% nel 2020), il Texas ratio al 41,9% (67,7% nel 2020) e il Cost Income Ratio al 57,3% (61% nel 2020).