(Teleborsa) – Nei servizi di tutela il costo dell’energia per famiglia nel corso del primo trimestre 2022 è aumentato del 55% per la bolletta
dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas rispetto al trimestre precedente. Sono i numeri presentati dal Presidente di Arera, Stefano Besseghini, in audizione alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori, sottolineando che questi incrementi risultano “ancora più significativi se valutati rispetto ai livelli del corrispondente trimestre dell’anno scorso”. Infatti per quel che riguarda l’energia elettrica, il prezzo di riferimento per il cliente tipo “è passato da 20,06 centesimi di euro per kWh” nel primo trimestre 2021 “a 46,03 centesimi di euro per kWh” nel primo trimestre 2022 e, per il gas naturale, “da 70,66 centesimi di euro per metro cubo a 137,32 centesimi di euro”.
Quest’anno, ha affermato Bessegini, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente “darà attuazione” alla legge che ha lasciato immutata la scadenza dell’1 gennaio 2023 per la rimozione del servizio di maggior tutela per le microimprese, mentre, per “i clienti domestici di energia elettrica, ha introdotto un percorso di graduale superamento della tutela di prezzo, che si concluderà entro il mese di gennaio 2024″. “Ciò permette di porre in essere le misure prodromiche e strumentali per portare avanti nel migliore dei modi questo processo, in funzione sia dell’entità dei clienti finali domestici ancora serviti in tutela (a oggi circa 12 milioni) sia della attuale struttura di mercato, caratterizzata da un livello di concentrazione ancora particolarmente elevato”, ha aggiunto il Presidente di Arera.
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