(Teleborsa) – Le prospettive economiche dell’Eurozona per il 2022 e il 2023 restano solide e, proprio per questo, è ragionevole attendersi che il supporto fiscale per le singole economie diminuirà il prossimo anno, con lo stabilizzarsi della ripresa. È quanto ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, in un’audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo. “I dati e le previsioni in arrivo ci dicono che la ripresa economica sta continuando, anche se c’è una certa perdita di slancio – ha sottolineato – Le prospettive 2022 e 2023 rimangono solide. Anche il mercato del lavoro continua a migliorare con la disoccupazione al livello più basso di sempre”. Il politico irlandese ha ammesso che “ci sono venti contrari e dobbiamo navigare in mezzo a continui livelli elevati di incertezza“, ma ha suggerito che l’eurozona si debba avviare verso condizioni di normalizzazione.
“È ragionevole attendersi che il livello di supporto fiscale sarà più basso di quanto sia ora. Questa è la logica delle regole fiscali e ha senso nel momento in cui la ripresa sia a uno stadio più avanzato”, ha detto Donohoe, prima di sottolineare che “saranno tenute in considerazione le circostanze specifiche di ogni Stato”. “Vogliamo evitare effetti a cascata derivanti da un consolidamento fiscale troppo ampio o troppo rapido. Dalla scorsa crisi abbiamo appreso che la sostenibilità del debito non si aiuta soffocando crescita e investimenti”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo.
L’UE cercherà di ripristinare i limiti all’indebitamento dei governi nazionali a partire dal 2023, anche se non è chiaro con quali condizioni: occorrerà infatti tenere conto dell’incremento del debito pubblico dovuto alla pandemia e degli investimenti per combattere il cambiamento climatico. “Penso che possa esserci un consenso sul futuro delle regole bilancio? La risposta è sì. So che sarà difficile, è un dibattito che interesserà tutti i livelli dell’UE, ma penso anche che alla fine riusciremo ad arrivare a un accordo”, ha risposto agli eurodeputati che lo hanno sollecitato sulla questione. Nell’Eurozona “c’è stato un incremento significativo del debito, ma potremo gestirlo meglio se riusciremo a incoraggiare le nostre economie portandole a un periodo di crescita sostenibile che si prolunghi negli anni – ha aggiunto – per questo bisogna fare delle scelte di bilancio con il giusto equilibrio tra la sostenibilità del debito e la crescita“.
Sull’unione bancaria “c’è un impegno condiviso tra gli Stati membri e la consapevolezza che il costo dell’inazione e del rinvio del progresso alla prossima crisi sarebbe semplicemente troppo alto”, ha detto Donohoe. “Non siamo ancora riusciti ad avere un piano di lavoro completo e ambizioso, tuttavia c’è una finestra di opportunità che dobbiamo cogliere per fare progressi durante l’attuale ciclo istituzionale“, ha sottolineato, indicando i due nodi principali dell’assicurazione comune dei depositi e la riduzione dell’esposizione delle banche al debito sovrano nazionale.