(Teleborsa) – Via libera della Commissione europea, nel quadro delle norme in materia di aiuti di Stato, a un regime da 3,8 miliardi di euro, che l’Italia finanzierà mediante il fondo UE di Recovery Rrf (“Dispositivo per la ripresa e la resilienza”), per la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in aree del Paese in cui non esistono attualmente, o in cui non sono previste reti in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 megabit al secondo (Mbps). Sono le cosiddette “zone bianche”, in cui nessun operatore investe nella connettività a banda ultra larga, e in cui è richiesto perciò l’intervento dello Stato.
Conformemente alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, l’Italia ha notificato la misura di sostegno alla Commissione affinchè questa la valutasse e dopo aver constatato che la misura costituisce un aiuto di Stato a favore dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica l’ha pertanto esaminata alla luce dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che autorizza gli aiuti di Stato destinati ad agevolare lo sviluppo di alcune attività o di alcune regioni economiche, concludendo “che la misura è necessaria per compensare il fallimento di mercato (‘market failure’, ndr) derivante dal fatto che non esistono nè sono previste reti a banda larga che soddisfino adeguatamente le esigenze degli utenti finali.
“La misura – spiega la Commissione in una nota – rientra in una strategia globale che l’Italia ha messo in atto per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese, e contribuirà inoltre a conseguire gli obiettivi strategici dell’Ue relativi alla transizione digitale”.
“Questo regime dello Stato italiano da 3,8 miliardi di euro sosterrà lo sviluppo di reti ad alte prestazioni in zone che sono attualmente scarsamente servite in Italia, e consentirà ai consumatori e alle imprese di accedere a servizi Internet di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e garantendo nel contempo che la concorrenza non sia indebitamente falsata”, sottolinea nella nota la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile della Politica di concorrenza, Margrethe Vestager.
“A seguito della valutazione positiva del PNRR italiano da parte della Commissione e della sua adozione da parte del Consiglio Ue, il regime sarà interamente finanziato dal Fondo Rrf. Il Pnrr italiano comprende importanti progetti di investimento nel settore delle comunicazioni elettroniche, tra cui la diffusione di reti fisse e mobili ad alte prestazioni. Il regime approvato oggi riguarda in particolare le reti fisse”, spiega la Commissione.
Il regime resterà in vigore fino al 30 giugno 2026 e il sostegno previsto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. La misura finanzierà la diffusione di reti che permettono velocità di download di 1 gigabit al secondo (Gbps) e di 200 megabit al secondo (Mbps) in zone in cui non esistono attualmente nè sono previste reti in grado di fornire velocità di download di almeno 300 Mbps. Il regime è volto a garantire un’ampia disponibilità di reti ad alte prestazioni in grado di fornire agli utenti finali servizi di accesso a comunicazioni elettroniche di alta qualità affidabili.