(Teleborsa) – Gli interventi contro il caro bollette saranno sul tavolo del Consiglio dei ministri che seguirà alla cabina di regia della maggioranza convocata dal presidente del Consiglio Mario Draghi per domani mattina alle 9. Oggi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha confermato che “il governo sta lavorando sul tema con una attenzione particolare all’impatto sul settore delle imprese e non soltanto delle famiglie più bisognose che sono già state oggetto dei cospicui e molto costosi interventi”.
“Sulle bollette – ha spiegato la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, ai microfoni di RaiNews24 – il governo sta preparando un intervento significativo che si affianca a quello già molto significativo che interessa il primo trimestre e che riguarda le famiglie in difficoltà economica. In questo caso si cercherà di fare un primo passo a sostegno soprattutto delle imprese che stanno incontrando grosse difficoltà. Anche quelle grandi che consumano energia in misura maggiore. C’è anche un intervento specifico che riguarda gli enti locali, in particolare i comuni, che hanno una bolletta energetica piuttosto significativa per sostenere i servizi di interesse generale”. La misura, ha precisato Guerra, “sarà prevalentemente diretta alla riduzione degli oneri di sistema, i costi fissi che gravano sulle bollette, in parte attraverso defiscalizzazioni e probabilmente con una rimodulazione. Sarà un aiuto abbastanza sostanzioso”.
In vista del Cdm la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde (M5s) torna a rilanciare la proposta sugli extra-profitti delle aziende energetiche. “È importante tenere conto che anche le aziende che stanno producendo idroelettrico da fonti rinnovabili beneficiano di un prezzo dell’energia elettrica che è legato al gas e quindi è particolarmente alto. Quindi – ha affermato Todde intervenuta a Restart su Rai2 – è importante in questo momento chiedere un contributo a chi sta avendo extraprofitti. Dovrà essere valutato e credo che sia una misura che il governo prenderà in considerazione. Siamo un paese che consuma 70 miliardi di metri cubi di gas. Le nostre fonti interne – ha spiegato l’esponente del Movimento 5 Stelle – ci fanno produrre circa 4 miliardi di mc e se attivassimo oggi i campi che hanno la licenza sospesa arriveremmo a 6 miliardi di mc e non in un tempo zero ma in due anni. Non è una soluzione mirata ma strutturale. Importante è che abbiamo differenziato le fonti di fonti di import come il Tap. Ecco il Tap se si lavorasse su un ampliamento non della infrastruttura, che già supporta la capacità, ma, banalmente, con il governo azero per importare più gas, potremmo passare da 10 miliardi di mc a 20 miliardi di mc questo consentirebbe di far scendere il prezzo”.
Per Guerra, tuttavia, è remota l’ipotesi che il decreto che conterrà le misure per contenere gli aumenti delle bollette per le imprese sarà finanziato con la tassazione degli extraprofitti. “I precedenti di tassazione degli extraprofitti che abbiamo avuto in passato – ha sottolineato Guerra – hanno avuto problemi di costituzionalità. Non è banale definire cosa sono da che cosa sono determinati. Quindi diciamo che è uno studio che si sta facendo per vedere se ci sono le condizioni, le motivazioni per chiedere questo aiuto particolare a quelle imprese che dovrebbero essere avvantaggiate dalle stesse cose che stanno facendo male agli altri. Lo studio è ancora in corso non credo che finirà in questo decreto”.
Sul tema dell’aumento del costo dell’energia sono intervenuti oggi i sindacati. Il segretario confederale della Cgil, Emilio Miceli, si è detto favorevole all’introduzione di una tassazione sugli extra profitti delle aziende e ha affermato la necessità di “un immediato di ristoro per cittadini ed imprese”, ma anche di “una riforma strutturale della bolletta elettrica e di un modello energetico in grado di calmierare il mercato del gas e accelerare gli investimenti sulle energie rinnovabili al fine di migliorare il mix energetico e non scaricare sul paese costi divenuti non più sopportabili”. Dal segretario confederale della Cisl, Giulio Romani arriva la richiesta al Governo di “mantenere e rafforzare il fondo per il caro-bollette” ma anche di mettere in atto “una riflessione sulle scelte di politica energetica nazionale”. ìPer il sindacalista “in Italia dovremmo raddoppiare la produzione di gas nazionale e diversificare le fonti di approvvigionamento”.