(Teleborsa) – L’alta inflazione nell’area Euro potrebbe risultare “non cosi’ transitoria come precedentemente previsto”, ma alla BCE si continua a prevedere che il prossimo anno e nel 2024 si attesti su valori inferiori al livello obiettivo (2% simmetrico). A dirlo è stato il vicepresidente della Banca Centrale Europea, Luis De Guindos, durante una discussione virtuale con gli analisti di Ubs. “Sull’inflazione è possibile che il calo e l’intensità del declino non siano cosi intensi come previsto mesi fa – ha affermato – e che l’inflazione non sia così transitoria come previsto”.
Questo a causa di “strozzature più persistenti” nelle catene di approvvigionamento globali e di costi dell’energia “che resteranno elevati”. “Quindi ci sarà una situazione più alta più a lungo ma sul 2023 e sul 2024 continuiamo a ritenere che l’inflazione sarà sotto il nostro target”. De Guindos ha sottolineato che sarà “importante evitare qualunque effetto di secondo livello”, cioè accelerazioni sulle dinamiche salariali innescate dall’alta inflazione. “Finora non ne abbiamo visto granché – ha rilevato – ma potrebbe anche dipendere da un effetto ritardo sui salari”. Guardando alle prospettive di crescita, per quanto problematica “non riteniamo che la variante Omicron farà deragliare l’economia nei prossimi 12 mesi”, ha dichiarato.