(Teleborsa) – “Crediamo che l’inflazione scenderà quest’anno e che calerà al di sotto del nostro obiettivo del 2% nel 2023 e nel 2024″. Lo ha ribadito Philip Lane, membro esecutivo del Board della BCE, in una intervista a Il Sole 24 Ore, confermando che questo scenario “sta guidando le scelte di politica monetaria” e ricordando che la strategia “è basata sul medio termine”.
Parlando del 5% segnato dall’inflazione a dicembre, il banchiere ha ricordato che l’aumento e legato all’impennata del costo dell’energia ed ha sottolineato “non vediamo comportamenti che suggeriscano che l’inflazione rimarrà al di sopra del nostro obiettivo nel medio termine”.
“L’inflazione non solo scenderà quest’anno, ma si attesterà al di sotto del nostro obiettivo nel 2023 e nel 2024”, ha ribadito Lane, indicando non si vedono gli elementi che giustificano un rialzo dei tassi di interesse ed i dati “rendono piuttosto improbabile” un aumento dei tassi quest’anno.
“La pandemia – ha riconosciuto il banchiere – rende più difficile interpretare gli indicatori dell’inflazione sottostante. Ci vorrà del tempo per filtrare gli effetti della pandemia – effetti di base, colli di bottiglia dell’offerta e così via – e per avere una valutazione adeguata di cosa sta succedendo con l’inflazione”.
Lane ha giustificato le differenze con la Fed e la Bank of England con le diverse prospettive di inflazione, sottolineando “ci si aspetta che l’inflazione non solo torni all’obiettivo ma anche al di sotto dell’obiettivo, pertanto la nostra strategia di politica monetaria è diversa”.
Il vice presidente della BCE ha poi spiegato anche anche i colli di bottiglia sono un “fattore temporaneo”, indicando che per l’UE ci si attende una crescita solida quest’anno e nei due successivi e che ciò vale anche per l’Italia.” L’Italia è stata colpita molto duramente nel 2020 e ha avuto una forte ripresa nel 2021 – ha ricordato – anche se alcuni settori, come il turismo e i viaggi, non sono tornati alla normalità”.
“Next Generation EU (NGEU) – ha assicurato – è un altro motore di crescita e l’Italia è tra i principali destinatari. È qui che vedo la differenza tra la pandemia e la grande crisi finanziaria: ora abbiamo motori di crescita a medio termine, NGEU durerà per diversi anni. Inoltre, questa volta il sistema bancario ha fornito supporto per la ripresa”.
Un cenno anche alla riforma del Patto di stabilità e crescita, a proposito del quale Lane ha ribadito la necessità che la politica fiscale sia sostenibile a lungo termine, mentre per il debito è possibile un percorso di aggiustamento ad un ritmo più moderato (ad esempio, al 3 per cento annuo anziché all’attuale 5 per cento)”.