(Teleborsa) – “Prendiamo atto che per il Governo, il problema è stato affrontato e risolto con il rinnovo del fondo compensativo da 100 milioni anche per il secondo semestre 2021, senza preoccuparsi del fatto che, oltre a risorse insufficienti, nel paniere finora considerato non sono presenti moltissimi materiali di uso comune nel mercato della costruzione degli impianti, dei servizi energetici e del facility management. Questo determina che moltissime imprese, a priori, non possono far fronte a nessuna forma di recupero. Inoltre, facciamo osservare che i bandi già aperti e ancor di più quelli futuri saranno fondati sulla totale incongruenza rispetto ai prezzi di mercato e che quindi diverranno inaccessibili per le imprese, in ragione di costi insostenibili”. È quanto ha affermato Angelo Carlini, presidente Assistal.
“Avevamo chiesto stanziamenti più corposi e un’estensione del periodo di compensazione anche al secondo semestre del 2020, senza che nessuna delle nostre richieste venisse accolta, pertanto, continuiamo a chiedere al Ministro Giovannini e al Governo un confronto serio e responsabile, a partire dall’adozione di strumenti straordinari da indirizzare alla risoluzione di un problema straordinario che non si può pensare di superare con procedure ordinarie e datate, come l’alea dell’8% – ha aggiunto –. In questo modo, le rilevazioni parziali e lontane dalla realtà registrate dal Mims, vengono ulteriormente diminuite nel loro valore compensativo, secondo la frequente logica di dare con una mano e riprendere immediatamente con l’altra. Il Governo, come già accaduto negli scorsi mesi, sta adottando nuove misure a sostegno delle attività colpite: sono interventi sacrosanti che però non interessano il nostro settore che, a differenza di altri, ha in programma moltissime attività a partire dalla realizzazione dei progetti del PNRR“.
“In questo contesto – ha concluso Carlini –, le nostre imprese devono essere messe nella condizione di poter lavorare: non abbiamo bisogno di misure generiche, abbiamo bisogno di ristabilire l’equilibrio di mercato e recuperare i costi di materiali che gravano esclusivamente sulle aziende. Le richieste avanzate hanno l’obiettivo di dare ossigeno ad un settore che non può essere abbandonato al proprio destino dalle Istituzioni: dobbiamo garantire alle imprese di poter accedere alle gare e di iniziare o portare a termine i lavori. Solo così salveremo un intero settore, migliaia di posti di lavoro e centinaia di imprese che, altrimenti, chiuderanno i battenti”.