(Teleborsa) – Il titolo di ha terminato la seduta odierna a Piazza Affari a quota 0,885 euro per azione, in rialzo di 10,81%, anche grazie alle indiscrezioni secondo le quali all’offerta comunicata ufficialmente da e a quella riferita ieri dalla stampa di si sarebbe aggiunta quella del fondo statunitense Cerberus. Le azioni hanno quindi superato gli 0,80 euro promessi dalla banca emiliana per l’OPA sulle quote di minoranza. Ieri sera il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD ) ha comunicato di aver ricevuto “offerte preliminari e non vincolanti”, e che l’attività istruttoria è in fase avanzata “e sarà completata in tempi ristretti, verosimilmente nella giornata di lunedì“. Il FITD non ha dato indicazioni sulla struttura delle offerte, mentre dalla Consob non sembra siano arrivate ulteriori richieste di chiarimento sulle proposte per l’acquisto della banca ligure.
Gli analisti si sono intanto espressi su questa partita, che secondo le indiscrezioni dovrebbe appunto essere a tre. Per “uno dei fattori determinanti” per la scelta del partner dell’istituto ligure “sarà la richiesta della ricapitalizzazione” al Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Gli analisti ricordano come l’offerta di BPER, che implicava un’iniezione di liquidità di un miliardo, sia stata respinta mentre quella del Credit Agricole potrebbe attestarsi a circa 700 milioni di euro. “Ricordiamo che Credit Agricole ha portato a termine nel 2021 l’integrazione di Creval per la quale non è stato esercitato il Golden Power”, viene sottolineato.
afferma invece che un’offerta meno onerosa per il FITD fa del Credit Agricole “il favorito”. “Dal punto di vista del Credit Agricole sospettiamo che la conferma del loro coinvolgimento verrebbe presa negativamente dati i precedenti messaggi contrastanti sull’appetito a fare operazioni in Italia e alla luce della tiepida accoglienza dell’acquisizione di Creval”, hanno scritto gli analisti in una nota. Mediobanca, nei giorni scorsi aveva valutato “positivamente” per BPER l’acquisizione di Carige alle condizioni dell’offerta originaria, “anche se non sarebbe particolarmente accrescitiva da un punto di vista industriale, alla luce della complessa storia recente di Carige”.