(Teleborsa) – Seduta all’insegna degli acquisti per il comparto petrolifero con i prezzi del greggio in salita e già in accelerazione nei giorni scorsi dopo l’esito della riunione dell’OPEC+, del 4 gennaio. Il contratto sul WTI scadenza marzo sale dello 0,94% a 80,21 dollari al barile mentre quello di pari scadenza sul Brent scende dello 0,93% a 82,75 dollari al barile.
Tra i player del settore, avanza dello 0,67% mentre guadagna lo 0,60%.
L’OPEC+ (la formulazione allargata dei produttori di greggio che comprende membri del cartello e membri esterni) ha approvato l’aumento di 400.000 barili al giorno previsto per febbraio. La decisione non ha sorpreso il mercato che si aspettava questo esito.
L’alleanza delle 23 nazioni, guidata da Arabia Saudita e Russia, ha già riavviato circa i due terzi della produzione interrotta nelle prime fasi della pandemia. L’obiettivo dell’OPEC+ è aumentare l’offerta a un ritmo che soddisfi la ripresa dei consumi di carburante e riesca a scongiurare nuovi crolli del mercato.
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