(Teleborsa) – L’Italia è oggi su un “sentiero scivoloso di risalita”: questo l’avvertimento degli economisti di via dell’Astronomia per i quali “crescono i rischi per la risalita del PIL, caro-energia e nuovi contagi sono i principali”. Il Centro studi di Confindustria, con la nota mensile ‘flash’ su congiuntura e previsioni, rileva che “nel quarto trimestre si conferma una frenata dell’economia italiana: preoccupano la scarsità di commodity, i prezzi alti dell’energia, i margini erosi, l’aumento dei contagi”. Ma “il trend di risalita dovrebbe proseguire”, con il recupero dei livelli pre-covid che resta previsto a inizio 2022.
Quanto ai consumi sono “alimentati dall’extra-risparmio accumulato”. Il Centro studi di Confindustria vede “luci e ombre per la spesa“, ma come possibile spinta positiva calcola che c’è “tanta liquidità sui conti correnti”, una “espansione del risparmio” che “è in gran parte affluita verso attività finanziarie liquide delle famiglie italiane. Le risorse affluite tramite aumento dei prestiti bancari, invece, sono state modeste (+1,8% nel 2020). L’ammontare di depositi delle famiglie è quindi cresciuto di 66 miliardi nel 2020, da 1.043 a fine 2019 a 1.109 miliardi, ben oltre il suo pur significativo trend crescente a prezzi correnti”, e “tale dinamica è proseguita nel 2021, con un aumento più contenuto, pari a +40 miliardi fino a ottobre”.
Così, “i consumi restano sostenuti da un potente driver: il risparmio accumulato dalle famiglie durante la crisi. A favore è anche il completo recupero degli occupati dipendenti e in prospettiva dei redditi”, ma “l’attesa risalita dei consumi rischia” però “di subire una frenata, a causa del balzo dei prezzi dell’energia, che riduce il potere d’acquisto”. La propensione a risparmiare – calcolano ancora gli economisti di via dell’Astronomia – ha toccato il 20% nel 2° trimestre 2020 e poi ha subìto una parziale flessione, arrivando al 12,9% nel 2° trimestre 2021, ancora alta (la media 2010-2019 è stata dell’8,2%). Nell’intero 2020, il risparmio ha raggiunto valori massimi, toccando i 170 miliardi (la media 2010-2019 è stata di 90 miliardi).
“Nel IV trimestre si conferma una frenata dell’economia italiana: preoccupano la scarsità di commodity, i prezzi alti dell’energia, i margini erosi, l’aumento dei contagi. Ma il trend di risalita dovrebbe proseguire: dopo il rimbalzo del terzo trimestre (+2,7%), il PIL italiano è a -1,3% dal livello pre-Covid (da un minimo di -17,9%) ed è previsto completare il recupero a inizio 2022″, indica il centro studi diretto da Alessandro Fontana. Sull’industria pesano i “rischi da energia”.