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Omicron, Gentiloni: ripresa prosegue ma potrebbe rallentare

(Teleborsa) – E’ possibile che nell’ultimo trimestre dell’anno la velocità della ripresa nell’Ue possa rallentare, a causa dell’impatto economico delle nuove restrizioni che molti Stati membri stanno decidendo a seguito della preoccupante diffusione della variante Omicron del Covid-19. Lo ha sottolineato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti oggi a Bruxelles.

“Abbiamo ancora dati disaggregati e limitati”, ma, ha detto durante una conferenza stampa, “è possibile che nell’ultimo trimestre la velocità della ripresa possa rallentare. Esamineremo la situazione a gennaio e febbraio; ieri l’Indice della fiducia economica dei consumatori nell’Ue mostrava un rallentamento (-1,4 in dicembre su novembre, ndr), e questo è probabilmente connesso alle nuove misure restrittive”. “Sono ancora convinto – ha comunque precisato il commissario – che non assisteremo alle conseguenze economiche comparabili a quelle del primo lockdown; ma questo non significa che non dobbiamo monitorare molto da vicino la situazione”.

Oggi, “l’esistenza dei vaccini ci garantisce innanzitutto la nostra salute, ma ci garantisce anche le conseguenze economiche saranno molto più limitate, e che la ripresa magari rallenta un po’, ma certamente prosegue”, ha concluso Gentiloni.

“C’è bisogno di giustizia fiscale, soprattutto in un momento come questo in cui tutti in Europa dobbiamo proteggere i nostri cittadini le nostre economie”. Così Gentiloni, rispondendo alle Tv italiane dopo la conferenza stampa in cui ha presentato, oggi a Bruxelles, due importanti proposte della Commissione sulla fiscalità delle imprese. Le due proposte sono la direttiva sull’aliquota fiscale minima del 15% per i grandi gruppi multinazionali, e un’altra direttiva volta a impedire l’elusione e l’evasione fiscale da parte di società estere attraverso il ricorso a società di comodo negli Stati membri.

“Le decisioni di oggi – ha detto – da un lato introducono a livello europeo questa tassazione minima per le grandi imprese del 15%, che ridurrà la guerra al ribasso che c’è stata in Europa in questi anni, e renderà più difficile l’accesso ai paradisi fiscali”. D’altra parte, “la seconda decisione è quella di mettere sotto pressione le società di comodo stabilendo una serie di filtri per verificare se queste societa’ hanno un’attività reale, oppure sono soltanto un veicolo per l’evasione fiscale e per l’esclusione del fisco”. Sono, ha concluso il commissario, “due misure importanti per rafforzare la nostra capacità di avere risorse pubbliche, in una crisi che davvero ne richiede in larghissima misura”


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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