(Teleborsa) – “Se non ci fosse stata una spinta complessiva quasi quotidiana sia del Movimento che vostra, oggi non saremmo mai arrivati a parlare di questo tema. Questa norma, che abbiamo inserito in Legge di Bilancio, è una mediazione della mediazione, e ne siamo tutti consapevoli, ma è un punto di partenza che ha avuto il merito di far affrontare concretamente il tema all’opinione pubblica spingendo la politica a discuterne una volta per tutte”. Lo ha detto la viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, nel corso dell’incontro a palazzo Madama fra la delegazione del M5S guidata da Giuseppe Conte e i vertici dei sindacati confederali.
“Questa norma – ha sottolineato Todde – serve perché dimostra quanto sia necessario un percorso ordinato che offra alternative alla chiusura o alla delocalizzazione. Guardiamo il caso dell’azienda Elica: se non avessimo avuto tempo, avrebbe delocalizzato, invece abbiamo salvaguardato 400 posti di lavoro. Il punto è proprio questo: ottenere tempo e stabilire un percorso per cercare soluzioni diverse. Noi non vogliamo discutere solo di come avvengono i licenziamenti. Il tema è più ampio e va dalla competitività di un territorio alla formazione del lavoratore. Quando una multinazionale decide di chiudere, tutte le PMI di quel territorio, che sono più fragili, rischiano di andare in crisi. E le PMI costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano. E vanno protette, sempre”.
“La norma è importante – ha detto ancora la viceministra – non perché vogliamo tenere vincolate in alcun modo le imprese, ma per consentire un percorso che – dove possibile – salvaguardi i posti di lavoro e non desertifichi le attività produttive. Quando un’azienda chiude, chiude anche l’indotto. Importante portare il tema sul tavolo. Grazie al nostro impegno abbiamo fatto capire che il problema ci sta e serve una regolamentazione che lo affronti”, ha concluso.