(Teleborsa) – Resta sostenuta l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a dicembre. La stima flash sull’indice PMI elaborato da Markit indica infatti un livello di 57,8 punti, in diminuzione dai 58,3 punti di novembre e sotto le attese degli analisti (58,5 punti). L’indicatore si conferma ben al di sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione, anche se è il dato inferiore degli ultimi dodici mesi.
In calo anche l’indice del settore terziario. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da Markit, indica un valore di 57,5 punti, sempre nel mese di dicembre, rispetto ai 58 di novembre e ai 58,5 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 56,9 punti dai 57,2 precedenti, al minimo in tre mesi.
“I dati del sondaggio dipingono un quadro di un’economia che mostra una resilienza incoraggiante all’aumento dei tassi di infezione da virus e preoccupazioni per la variante Omicron – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit – La crescita dell’attività è diminuita solo leggermente durante il mese e ha tenuto particolarmente bene nel vulnerabile settore dei servizi”. “La crescita della produzione manifatturiera è persino aumentata leggermente a causa di un marcato allentamento del numero di ritardi nella catena di approvvigionamento, che ha anche contribuito a ridurre la pressione sui prezzi delle materie prime”, ha continuato.
“La preoccupazione è che l’aumento dei salari, l’aumento dei costi di trasporto e l’aumento dei prezzi dell’energia abbiano spinto l’inflazione dei costi del settore dei servizi a un nuovo massimo e che qualsiasi nuova interruzione delle linee di approvvigionamento globale derivante dall’ondata di Omicron potrebbe portare a una rinnovata repressione al rialzo sui prezzi delle merci”, ha aggiunto Williamson.