(Teleborsa) – , azienda italiana attiva nel settore energetico e controllata dal colosso francese , ha presentato il piano al 2030 per lo sviluppo delle energie rinnovabili. La società aumenterà la propria capacità rinnovabile installata dagli attuali 2 GW a 5 GW al 2030 grazie a investimenti per 3 miliardi di euro nell’arco di piano. Queste risorse saranno destinate a impianti rinnovabili greenfield, ossia di nuova realizzazione, integrali ricostruzioni (repowering) di impianti eolici esistenti per dotarli di migliori tecnologie e a selettive operazioni di M&A.
“Vogliamo accompagnare il Paese nella transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality – ha commentato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison – Il nostro è un piano di crescita concreto e sostenibile che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità. A fine piano la generazione rinnovabile rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di abbattimento delle emissioni climalteranti”.
Nel settore eolico e fotovoltaico Edison ha attualmente circa 1,1 GW di potenza installata e i 1.500 MW in sviluppo si compongono di 800 MW eolici e oltre 700 MW fotovoltaici, per un totale di 63 impianti tra greenfield e integrali ricostruzioni su tutto il territorio nazionale. “Siamo anche impegnati nello sviluppo di ulteriore capacità rinnovabile per la produzione dell’idrogeno verde e di 1 GW di sistemi di stoccaggio e flessibilità come i pompaggi idroelettrici e le batterie al 2030″, ha aggiunto Marco Stangalino, Executive Vice President Power Asset Edison.
Per il momento EDF non pensa a un disimpegno da Edison, che controlla per oltre il 99% e che ha delistato nel 2012. “Sul ritorno in borsa bisogna chiederlo ai nostri azionisti. Eravamo a Piazza Affari fino al 2012 e abbiamo le risparmio quotate”, ha detto l’AD, interpellato a margine della presentazione del piano. “Dipenderà dalla volontà degli azionisti se fare questo passo o meno. A breve non ne sono al corrente”, ha aggiunto Monti. A una domanda diretta sulla possibilità che il colosso francese pensi a uscire o a ridurre la sua quota, l’AD ha risposto: “Disimpegno da parte di EDF direi senz’altro di no. Questo piano che stiamo facendo è stato approvato dal CdA e dall’azionista di maggioranza che seguono questo piano di sviluppo in modo totale“.