(Teleborsa) – “Rendere lo spazio aereo italiano sicuro ed efficiente, in grado di far fronte alla domanda, bilanciare le necessità degli utenti e mitigare l’impatto dell’aviazione sull’ambiente”. Con questo obiettivo nel 2018 è stata lanciata l’“Italian National Airspace Strategy (NAS)”. Per fare il punto sullo stato avanzamento lavori della “Strategia Nazionale dello Spazio Aereo” l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia (Enav) e l’International Air Transport Association (Iata) hanno pubblicato oggi un report presentato questa mattina all’Hilton Rome Airport di Fiumicino in occasione della seconda edizione del convegno dal titolo “Italian National Airspace Strategy: risultati e sfide future”.
La Strategia Nazionale dello Spazio Aereo italiana è una parte fondamentale del più ampio programma Single European Sky che mira a modernizzare lo spazio aereo in tutta Europa. La strategia comprende una serie di iniziative volte alla modernizzazione dello spazio aereo concordate con i principali stakeholder nazionali, tra cui aeroporti, compagnie aeree, Enac, l’Aeronautica Militare Italiana, Enav e il Governo. Ciò – come emerge dal rapporto che rileva il successo delle diverse iniziative lanciate e delinea gli scenari futuri – garantirà una continua evoluzione del sistema aeronautico italiano e contribuirà all’economia nazionale, oltre che all’efficienza del sistema del trasporto aereo europeo e mondiale. L’impegno nella NAS – hanno sottolineato Enav, Enac e Iata – pone l’Italia all’avanguardia in Europa in termini di iniziative mirate all’evoluzione dell’infrastruttura spazio aereo, la cui modernizzazione è la principale attività di Enav. Grazie al Free Route, una procedura già attiva in Italia dal 2016, le compagnie aeree possono volare su percorsi diretti senza dover seguire rotte prestabilite, riducendo tempi di volo, consumo di carburante ed emissioni di CO2.
“Mentre il Covid sta dando quello che speriamo sarà il suo ultimo colpo di coda, in vista del futuro – ha affermato Alessio Quaranta, direttore generale Enac – non possiamo proprio mettere da parte l’ambiente. Sia l’Europa che il mondo non possono rinunciare all’aviazione ma è nostro dovere contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, anche se le emissioni generate dal nostro settore, rispetto al totale, sono molto basse. A livello nazionale, Enac è cofondatore della National Airspace Initiative e da allora vi partecipa attivamente. Enac, Enav, gli utenti dello spazio aereo, gli operatori aeroportuali e l’Aeronautica Militare collaborano per definire le priorità e introdurre in modo rapido ed efficiente le modifiche volte a ridurre le emissioni di CO2 per un trasporto aereo sicuro e sostenibile”.
“L’iniziativa NAS, sviluppata con Iata, Enac, gli attori chiave dell’aviazione, e con il supporto del Governo, dimostra che negli ultimi tre anni abbiamo creato valore lavorando insieme, apportando benefici all’intero sistema nazionale e al più ampio Network europeo – ha dichiarato Paolo Simioni amministratore delegato di Enav –. La digitalizzazione e la sostenibilità sono elementi ben radicati nel nostro DNA e rappresentano fattori chiave del nostro continuo lavoro a sostegno della modernizzazione dello spazio aereo nazionale, per rispondere alle esigenze degli stakeholder dell’aviazione e aprire la strada al futuro. L’implementazione del Free Route, avvenuta ben prima dei requisiti normativi, e la modernizzazione della nostra infrastruttura con innovazioni nel settore delle torri remote e digitali, dei servizi cloud, nel consolidamento dei centri di controllo, delle tecnologie satellitari e dei droni, rappresentano alcuni esempi che sono stati anche incorporati in questo lavoro congiunto”.
“Enac ed Enav sono partner affidabili e vitali per le compagnie aeree in Italia. L’importanza dei servizi di navigazione aerea – ha sottolineato Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale per l’Europa di Iata – si è ampliata oltre la gestione sicura dello spazio aereo e ha un ruolo cruciale nel contribuire a ridurre le emissioni e a generare risparmi sui costi per consentire un servizio competitivo per i vettori in Italia. Nel 2018 Enav è stata una delle prime ad appoggiare l’idea di riunire gli utenti dello spazio aereo con il regolatore nazionale Enac, per sviluppare una strategia nazionale dello spazio aereo che si adattasse a tutte le realtà interessate. La prima fase della NAS è stata un successo e non vediamo l’ora di stringere una partnership più forte e profonda con Enav mentre affrontiamo le notevoli sfide che ci attendono”.
“Le sfide che attendono l’aeroporto di Fiumicino sono dure, difficili, l’impatto del Covid-19 sicuramente è stato drammatico. Ma in realtà – ha affermato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone – la sfida che ci porrà la lotta al cambiamento climatico, forse, è di pari portata; solo che si svilupperà più nel tempo, mentre il Covid è arrivato un pò dalla sera alla mattina. Quindi le sfide principalmente sono quelle rivolte alla lotta ai gas serra, la decarbonizzazione, che è la nostra sfida-chiave. Il settore aereo contribuisce solo per l’1.9 per cento dell’emissioni globali, quindi si potrebbe dire in modo marginale, ma in realtà, visto da un’altra prospettiva corrispondono ad un miliardo di tonnellate all’anno che sono destinate a crescere, in previsione con la crescita esponenziale del traffico aereo. Quindi è un problema che va affrontato: Aeroporti di Roma lo sta facendo con la massima determinazione, si è imposta un obiettivo urgente, ovvero di annullare le proprie emissioni entro il 2030. Stiamo lavorando ogni giorno per provare ad anticiparlo questo obiettivo. La decarbonizzazione deve avvenire anche sulle emissioni che concorrono nelle attività aeroportuali, dunque quelle dell’accessibilità e anche quelle degli aerei, fronte quest’ultimo, su cui stiamo lavorando attraverso un progetto mirato, mediante l’utilizzo di biocarburante”.
RISULTATI OTTENUTI – Dal suo lancio nel dicembre 2018, l’iniziativa NAS ha favorito il raggiungimento di una serie di obiettivi strategici, nonostante la crisi provocata dalla pandemia di Covid-19. Grazie allo stretto coordinamento tra Enav, compagnie aeree, aeroporti, autorità militari ed Enac, fra i risultati ottenuti vi sono: il miglioramento nella gestione dello spazio aereo superiore, sostituendo la struttura delle rotte fisse con il concetto di Free Route Airspace, che permette agli aerei di seguire percorsi di volo ottimizzati senza restrizioni. Dal 2016 il Free Route ha permesso di risparmiare circa 600mila tonnellate di CO2. Anche l’uso flessibile dello spazio aereo tra utenti civili e militari ha fatto progressi. Il ridisegno delle aree di spazio aereo terminale, utilizzando rotte più precise e flessibili basate sulle specifiche PBN (Performance Based Navigation), che viene attuato insieme ad una strategia dei sistemi di comunicazione, navigazione e sorveglianza che si concentra sulla transizione dai radar e dalle radio tradizionali alle tecnologie satellitari. Il miglioramento della capacità delle piste e della connettività degli aeroporti. Sono, infatti, state introdotte nuove tecniche di gestione del traffico aereo per mettere in sequenza gli arrivi e le partenze e ottenere una maggiore puntualità. Sono state implementate rotte di salita e discesa continue per ridurre il consumo di carburante, le emissioni e il rumore.
L’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di gestione del traffico aereo è stata un catalizzatore fondamentale di questi miglioramenti. Le comunicazioni Datalink e la digitalizzazione hanno migliorato le prestazioni e i livelli di sicurezza attraverso un’elevata automazione e un controllo rafforzato. Questi progressi tecnologici aprono la strada alle operazioni di torre remota negli aeroporti più piccoli che potrebbero consentire di razionalizzare il numero dei centri di controllo e ridurre i costi.
SFIDE FUTURE – Lo spazio aereo italiano – evidenzia il rapporto – richiede una costante modernizzazione per continuare a soddisfare la domanda ed integrare nuovi utenti. Si prevede, ad esempio, che i velivoli a pilotaggio remoto, o droni, diventeranno una delle forme più diffuse di traffico aereo. Garantire che la domanda di questi voli possa essere soddisfatta in modo sicuro ed efficiente richiederà nuove progettazioni e capacità dello spazio aereo. Anche le operazioni nello spazio aereo superiore aumenteranno. I voli suborbitali a scopi commerciali o scientifici, e i voli supersonici e ipersonici dovranno essere accolti in numeri sempre crescenti. Inoltre, in linea con la designazione da parte del governo italiano della space economy come componente della politica economica nazionale, l’aeroporto di Taranto Grottaglie è stato identificato come il primo spazioporto italiano.