(Teleborsa) – “L’attività di project management è essenziale per un impiego ottimale dei fondi del PNRR nel settore delle costruzioni, per accelerare la capacità di spesa della Pubblica amministrazione e garantire nei prossimi anni il rispetto dei tempi e dei costi di attuazione dei progetti previsti con il Recovery Plan”. È quanto afferma Giorgio Lupoi, consigliere nazionale Oice (Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura), coordinatore del gruppo di lavoro sul PNRR, e partner di Speri, studio di ingegneria e architettura specializzato nella progettazione e costruzione.
“Riteniamo decisivo – prosegue Lupoi – che il Responsabile unico del procedimento (RUP) e i soggetti attuatori si avvalgano di incarichi di supporto, aventi ad oggetto attività come quelle riconducibili alla nozione di project management, sin dai primi atti, come previsto nell’art. 31, comma 7 del Codice degli appalti. Si tratta di azioni necessarie, soprattutto in questa fase di avvio delle iniziative progettuali. Il RUP potrà così avere al suo fianco un soggetto in grado di fornire le giuste competenze per essere coadiuvato nei compiti di gestione delle commesse e nella risoluzione delle innumerevoli problematiche tecniche e amministrative che caratterizzano la realizzazione di un’opera pubblica. Una tematica, questa, che è stata recepita dal deputato del Pd Carmelo Miceli, che al riguardo ha presentato un emendamento al decreto PNRR 2. Una delle principali criticità per il PNRR in ambito edilizio – sottolinea Lupoi – è la capacità di spesa pubblica ed emergono, inoltre, anche carenze sotto il profilo delle competenze tecniche, di elaborazione dei progetti, di utilizzo di manodopera, di impiego dei materiali. Prioritario, pertanto, individuare delle figure di project management che seguano l’intera procedura di attuazione dei progetti sin dai primi atti di gara. La prassi di avvalersi del supporto di management per assicurare il controllo dei tempi e dei costi nella realizzazione di una costruzione è usuale in ogni iniziativa pubblica e privata a livello internazionale – conclude – e potrebbe avvalersi di forme di contratti collaborativi con l’obiettivo di allineare gli interessi dei soggetti coinvolti”.