(Teleborsa) – Sport e salute s.p.a.” ha concluso l’esercizio 2019 “con un utile di 2.959.509 euro, facendo registrare la crescita del valore della produzione (passato da 149.719.577 euro ad 152.439.330 euro), l’aumento del risultato operativo della gestione caratteristica (+ 82,7% rispetto all’annualità precedente), l’aumento del patrimonio netto (+2.177.509 euro) e la riduzione dei crediti e dell’esposizione bancaria complessiva. Particolarmente intensa è stata l’attività negoziale, mentre un lieve incremento si è rilevato per il costo del lavoro”.
È quanto si legge nella relazione sulla gestione finanziaria della società “Sport e salute s.p.a.” per l’esercizio 2019, approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti. Si tratta del primo anno di operatività della riforma introdotta dalla legge di bilancio 2019 che ha trasformato la precedente società “Coni servizi s.p.a.” nell’attuale, con socio unico il Ministero dell’Economia e delle finanze. La riforma ha modificato profondamente la fisionomia e le competenze della precedente, con una nuova governance, una differente mission, nuove modalità di finanziamento e, soprattutto, un diverso rapporto con l’ente Coni, di cui ha comunque continuato a essere una struttura di servizio.
Benché “l’annualità oggetto dell’esame della Sezione costituisce in sostanza la risultante di due gestioni parziali, la seconda delle quali conclusasi a fine anno con le dimissioni anzitempo del Presidente e amministratore delegato nominato a maggio e rimasto in carica per il secondo semestre”. Sulla gestione 2019, la magistratura contabile dà atto che “gli obiettivi aziendali sono stati sostanzialmente conseguiti”, pur in una fase di passaggio tra precedente e nuova organizzazione, proseguendo attività in corso e programmandone di nuove.