(Teleborsa) – Il MEF ha annunciato oggi la serie di tassi cedolari minimi per la prossima emissione del BTP Futura, il titolo a 12 anni dedicato alla clientela retail, che verrà collocato in esclusiva sul mercato obbligazionario MOT di Borsa Italiana: Ne abbiamo parlato con Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Bosa Italiana, che ha ricordato alcune caratteristiche dell’emissione: la tassazione agevolata tipica dei titoli di stato al 12,5%, l’esenzione dalle di tasse di successione e l’assenza di commessioni di collocamento.
I BTP Futura hanno dimostrato sin dall’inizio un alto gradimento fra i risparmiatori. Perché piace questo titolo?
“Il BTP Futura è la seconda tipologia di titolo di stato che il Tesoro ha deciso di dedicare esclusivamente all’investitore privato, dopo il BTP Italia, che è stato il precursor,e ancorché c’era una parte dedicata agli investitori istituzionali. Il BTP Futura più essere dunque considerato come il completamento di una serie di prodotti finanziari dedicati agli investitori retail, considerati dal Tesoro una categoria sempre più importante a cui rivolgersi con prodotti dedicati”.
“Il BTP futura è, in tal senso, un prodotto ad hoc per l’investitore retail e anche questa emissione ha una struttura particolare, il cosiddetto step-up, cioè è un titolo a tasso fisso e crescente nel tempo”
La quarta emissione che verrà collocata dall’8 al 12 novembre è caratterizzata da una scadenza a 12 anni, leggermente più corta rispetto all’emissione precedente che era di 16 anni, con una durata che probabilmente è più vicina alla propensione al rischio che normalmente caratterizza l’investitore retail”.
Parlando del premio fedeltà che è collegato alla crescita del PIL, cosa accade se l’economia ha uno choc improvviso come avvenuto nel 2020? Si perdono i benefici?
“Non abbiamo la palla di cristallo, in 10 anni non è facile fare previsioni, ma in base a quel che abbiamo vissuto, ci siamo perfettamente resi conto di come possono cambiare le aspettative. Ovviamente il quadro macroeconomico è già cambiato rispetto a sei mesi fa, rispetto alla precedente emissione, è ovvio che questo è un titolo con una struttura che esprime la sua potenzialità se detenuto fino a scadenza”.
“Un titolo detenuto a lunga scadenza, ovviamente, è più soggetto a oscillazioni di mercato, ma sappiamo che c’è una prospettiva di crescita del PIL quest’anno che probabilmente sarà superiore al 6% e c’è anche una pressione inflazionistica importante sui mercati delle materie prime, determinata da una ripresa generalizzata dell’economia. Dopo questa prima fase, nell’arco di 12 anni, questo tipo di crescita tenderà a stabilizzarsi, ma comunque la modalità step-up a cedole crescenti è una modalità per stabilizzare anche situazioni caratterizzate da una crescita economica meno forte delle previsioni”.
In un contesto di inflazione crescente, i rendimenti riescono a recuperare l’inflazione?
“L’obiettivo è avere un prodotto che può essere inserito all’interno di un portafoglio equilibrato da parte dell’investitore privato, che con il meccanismo delle cedole crescenti evidentemente cerca di sterilizzare questo tipo di spinta inflazionistica. E’ ovvio che non abbiamo a priori la sfera di cristallo, però all’interno di un portafoglio equilibrato ci possono stare prodotti di questa natura, che possono evidentemente esprimere al meglio le proprie caratteristiche nella misura in cui il titolo venga detenuto fino a scadenza”.
Che domanda attendete per il nuovo BTP Futura?
“E’ sempre difficile capire a priori la domanda quando si ha a che fare con l’investitore retail, a maggior ragione per prodotti che sono totalmente dedicati a questa categoria. Tenendo conto della struttura, della scadenza più corta e tenendo conto che il quadro macroeconomico è migliore, per cui ci sono aspettative anche più interessanti e che sul mercato c’è molta liquidità, riteniamo ragionevolmente che la domanda sarà in linea almeno con l’emissione precedente”.