(Teleborsa) – “Oggi presentiamo il disegno di legge annuale sulla concorrenza. Prima di lasciare la parola al ministro Giorgetti e al sottosegretario Garofoli, che esporranno il provvedimento nel dettaglio, voglio dire alcune parole sulla logica di queste misure”.
Questo l’ esordio del Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Nel recente passato, i governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri governi hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione. Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace. Avviamo un’operazione di trasparenza”, ha sottolineato.
In materia di salute modificati i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, “per valorizzare la qualità dei servizi offerti. Abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalità”.
Confermata nel testo, approvato dal consiglio dei ministri, la delega per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea che prevede, tra l’altro, la regolazione dei servizi tipo Uber e una riforma delle licenze taxi e Ncc. Tuttavia, secondo quanto si apprende, dopo una “approfondita” discussione in Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti avrebbe chiesto un esplicito riferimento a tutele per chi ha già la licenza.
Subito sul piede di guerra i tassisti. Ancora una volta pronti a scendere in piazza “perché noi siamo una delle ultime categorie che protesta per affermare i propri diritti, siamo una sacca di critica sociale nei confronti di un lavoro che si vuole privato di diritti”. “L’ipotesi di introdurre il comparto del trasporto pubblico non di linea nel ddl concorrenza è per noi inaccettabile. Siamo pronti alla mobilitazione”, annunciano uniti Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi. E spiegano: “La normativa che disciplina il settore è già stata profondamente revisionata e adeguata nel 2019, e ha abbondantemente superato il vaglio di legittimità della corte costituzionale, allora presieduta dal Ministro Marta Cartabia. Ad oggi occorre solo concludere l’iter di riforma con l’approvazione dei previsti decreti attuativi e di un DPCM per la disciplina delle app, già nella disponibilità legislativa della Presidenza del Consiglio”.
Salta dal testo la norma che riguardava l‘autorizzazione e l’esercizio degli impianti inceneritori di rifiuti e degli impianti di produzione di energia elettrica tramite coincenerimento. La bozza in entrata prevedeva delle disposizioni, poi cancellate nella versione definitiva, che facevano scattare il potere sostitutivo del governo nel caso in cui l’autorità competente non avesse risposto, sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale entro 150 giorni e che in caso di “perdurante inerzia” avrebbe portato alla nomina di un commissario.
Ieri, nella cabina di regia prima del varo, il Premier aveva scelta la via della mediazione, dunque niente liberalizzazioni delle concessioni balneari e per gli ambulanti. Ma una mappatura in vista di una futura riforma.
“Cna Balneari apprezza la decisione adottata dal Governo di non rimettere in discussione nel Decreto Concorrenza la misura, già convertita in legge dal Parlamento, che estende al 2033 le attuali concessioni demaniali marittime. Una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Confederazione per garantire stabilità a un comparto da 30mila imprese e che il Governo ha accolto con una dimostrazione di sensibilità e di concretezza”. Lo afferma con una nota Cna Balneari.