(Teleborsa) – “Il mondo di domani non potrà che fondarsi sulla sostenibilità, che è diventata un driver di crescita ormai irrinunciabile. Le aziende lo hanno compreso molto bene e infatti, come spesso accade, si sono mosse prima dei regolatori e del legislatore”. È quanto ha
dichiarato il presidente di Sace Rodolfo Errore, in occasione del 36esimo Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria che si è svolto a Napoli.
“Dal punto di vista finanziario, la sostenibilità ha due vantaggi fondamentali per le imprese, garantirà un migliore accesso al credito e la possibilità di sfruttare tutte le opportunità messe a disposizione dalla finanza tematica. Le aziende lo hanno compreso molto bene e infatti, come spesso accade, si sono mosse prima dei regolatori e del legislatore. La vera sfida è il Transition Financing, cioè fare in modo che quanti più progetti si trasformino in Green, attraverso un sistema premiale. Un terreno naturalmente nuovo ma cruciale, in cui le istituzioni possono dare un grande impulso e in cui i Governi dovranno intervenire sempre più con strumenti – leggi, norme, incentivi – per regolare quello che sarà uno dei mega trend del futuro”.
“In questo contesto – ha proseguito Errore – Sace ha un ruolo di primo piano per la transizione ecologica italiana. Siamo infatti attuatori e gestori del fondo tematico New Green Deal in Italia nell’ambito del Next Generation EU. Noi possiamo emettere delle garanzie a condizioni di mercato a valle di un’istruttoria che valuti la bancabilità dell’iniziativa fino all’80% del valore dell’investimento, per supportare la sostenibilità dell’economia italiana e per essere pronti a utilizzare quella parte del PNRR che riguarda la transizione ecologica, dove sono allocati 59,4 miliardi“.
“Un’operatività nell’ambito della quale – ha concluso Errore – abbiamo già incontrato oltre 300 aziende, in gran parte PMI, potenziali beneficiarie della nostra garanzia green e mobilitato risorse per un totale di 1 miliardo e 400 milioni di euro. E in questo, Sace ha un ruolo all’avanguardia nel mondo finanziario. Siamo, infatti, i primi ad emettere un ‘rating green’, uno strumento di valutazione utile a misurare il grado di applicazione dei criteri di sostenibilità e ad evitare il cosiddetto green washing”.