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Mercato auto Europa, Unrae: nuovo crollo a settembre (-25,2% sul 2020)

(Teleborsa) – A settembre è di nuovo in forte discesa la curva delle immatricolazioni di auto in Europa. Nel mese scorso si è ulteriormente accentuata la tendenza al ribasso avviata in estate, e con 972.723 auto immatricolate nei 30 paesi del panel (UE+UK+EFTA) si è registrato un calo del -25,2% sul 2020. Il cumulato dei nove mesi 2021, pari a 9.161.918 immatricolazioni, segna comunque un lieve recupero del 6,9% sul 2020, ma ancora una consistente riduzione del -24,4% sul 2019.

“Il mercato italiano, ancora su livelli di oltre il 20% inferiori rispetto al pre-Covid, rimane purtroppo attestato alla quarta posizione in Europa, dopo aver occupato per anni la seconda e poi la terza. La penetrazione dell’auto ricaricabile cresce anche in Italia, ma lo fa su volumi in caduta libera, e il gap verso gli altri principali mercati resta molto ampio anche in termini percentuali. Le previsioni di mercato totale per il 2021 si aggirano intorno al milione e mezzo di immatricolazioni, e quelle per il 2022 non lo superano di molto”. Questo è il commento di Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae, ai dati sulle immatricolazioni di auto in Europa.

Il mercato italiano, nel confronto con gli altri quattro maggiori mercati europei registra ancora una bassa penetrazione di auto “alla spina”, con numeri superiori solo alla Spagna per quanto riguarda le sole auto interamente elettriche (BEV). A settembre in Italia le quote dei veicoli BEV e delle ibride PHEV salgono di qualche punto rispetto al mese precedente, collocandosi rispettivamente all’8% e al 5,3%, ancora lontane dalla media degli altri 4 majors markets che è pari a 14,3% per le BEV e 8,7% per le PHEV. In Germania quasi il 29% delle auto e’ “alla spina” (BEV o PHEV), e nel Regno Unito quasi il 22%. L’Italia sale comunque al primo posto fra le ibride (HEV), grazie al rifinanziamento degli incentivi per la fascia di emissioni 61-135 g/Km.

“In questa situazione, il supporto alla domanda di vetture a basse, bassissime e zero emissioni rimane indispensabile per portare avanti la transizione ecologica già avviata – prosegue il Cardinali –. Prendiamo atto in queste ore dell’ulteriore rifinanziamento degli incentivi per autovetture nuove e usate e per veicoli commerciali, inserito nel DL fiscale che, però, visti gli stanziamenti, non arriverà a fine anno e, quindi, ancora una volta si dimostrerà insufficiente”.

“Auspichiamo, invece, che la prossima Legge di Bilancio possa costituire l’occasione per prevedere fondi strutturali triennali, evitando i continui “stop & go”. Una misura così formulata fornirebbe ad operatori, consumatori e aziende clienti (in qualunque settore) regole chiare, certe e stabili per poter pianificare le loro scelte. Inoltre, un solido piano di sostegno consentirebbe di raggiungere gli ambiziosissimi obiettivi europei di decarbonizzazione, e di disinnescare quella bomba ecologica che è il nostro parco circolante. Questo vale non solo per gli incentivi ma anche per le infrastrutture di ricarica pubbliche, fortemente arretrate rispetto ai partner europei: serve un chiaro programma per lo sviluppo di una rete di potenza adeguata, capillare in area urbana ed extraurbana, omogenea sul territorio, con colonnine HPC in sede autostradale”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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