(Teleborsa) – Grande risposta di ordini all’emissione da parte della Commissione Ue del suo primo green bond a lungo termine. L’emissione – da 12 miliardi di euro e con durata 15 anni – ha infatti ricevuto domande per oltre 135 miliardi. Si tratta della prima tranche del programma Ue da 250 miliardi di euro di vendite di obbligazioni verdi, pari al 30% dell’emissione totale di Next Generation Eu, entro il 2026. Il successo del bond consentirà alla Ue di risparmiare sugli interessi: la grande domanda, infatti, permetterà di collocare il titolo con un rendimento inferiore rispetto a quanto previsto inizialmente a Bruxelles.
La Commissione ha fissato quattro requisiti chiave per le obbligazioni verdi. Il primo riguarda l’allineamento alla tassonomia: i fondi raccolti dal prestito saranno interamente destinati a progetti allineati alla classificazione comune dell’Ue delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Altro punto riguarda la piena trasparenza sull’allocazione dei proventi delle obbligazioni attraverso requisiti di rendicontazione dettagliati. Tutti i green bond europei, inoltro, devono essere controllati da un revisore esterno per garantire la conformità al regolamento e l’allineamento tassonomico dei progetti finanziati. Infine, tutti i revisori esterni che forniscono servizi agli emittenti di obbligazioni verdi europee devono essere registrati e controllati dall’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.
Per tali ragioni gli Stati membri che incasseranno le quote di risorse destinate ai propri Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovranno rendicontare alla Commissione Ue le spese green effettuate. La rendicontazione ruoterà intorno a nove categorie, incluse energia pulita, efficienza energetica e trasporti puliti. L’operazione è stata condotta da BofA, Credit Agricole, Deutsche Bank, Nomura e Td Securities.