(Teleborsa) – I prezzi del petrolio perdono terreno per la prima volta in cinque sedute dopo che l’EIA – la divisione del Dipartimento dell’Energia americano – ha affermato che gli stocks di greggio sono aumentati di circa 2,35 milioni nei sette giorni al 1° ottobre 2021. L’aumento segue il +4,58 milioni della settimana scorsa ed ha segno contrario rispetto alle attese, che erano per un calo di 0,4 milioni. Questi dati hanno suggerito che il mercato non è così sotto-fornito come chi aveva una posizione bullish stava cercando far credere.
Alle 20.00, i future sul greggio Brent di dicembre hanno raggiunto gli 81,31 dollari al barile, in diminuzione di 1,26 dollari o dell’1,51%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di novembre scambiano in ribasso di 1,18 dollari, o dell’1,46%, a 77,78 dollari al barile.
Le scorte di greggio sono aumentate nelle ultime due settimane anche grazie alla ripresa della produzione di petrolio nella costa del Golfo del Messico, che era stata pesantemente colpita dall’uragano Ida. “La sbornia di Ida è finalmente finita – ha detto a Reuters John Kilduff, fondatore dell’hedge fund energetico Again Capital – Da qui potremmo ora vedere le normali tendenze della stagione autunnale, anche se dovremmo far i conti col fatto che nulla in questo mercato è più “normale”.