(Teleborsa) – “Il sesto assessment report dell’IPCC – Intergovernamental Panel on Climate Change conferma che senza una decisa svolta sulla decarbonizzazione subiremo le gravi conseguenze del climate change. L’Earth Overshoot Day, il giorno in cui la Terra esaurisce le proprie risorse rigenerabili, si avvicina sempre di più: quest’anno in Italia è stato il 13 maggio. Da queste consapevolezze e con la volontà di dare un contributo allo sviluppo sostenibile, A2A ha disegnato nel 2021 il suo piano strategico decennale che prevede investimenti per 16 miliardi di euro su transizione energetica ed economia circolare”. È quanto ha affermato Marco Patuano, presidente del Gruppo A2A, in occasione dell’incontro “Le svolte giuste – Il punto di vista dei territori sul futuro della transizione ecologica in Italia”, evento di chiusura del percorso di ascolto, avviato lo scorso giugno, degli stakeholder dei territori in cui il Gruppo A2A opera.
“Completare la transizione ecologica – a proseguito Patuano – è una priorità globale, ma si tratta di una sfida di fronte a cui aziende e istituzioni non possono ambire a farcela da sole. In questo scenario si colloca il progetto ‘Le Svolte Giuste: il Punto di vista dei Territori sul futuro della Transizione Ecologica In Italia’, perché i territori sono fondamentali ed è cruciale coinvolgerli e ascoltarli. Metterne a fuoco le specificità, la predisposizione al cambiamento e il profilo culturale, infatti, è il punto di partenza per individuare le leve abilitanti più adatte a disegnare una transizione ecologica su misura”. Da queste considerazioni sono nati gli incontri “I Territori della sostenibilità”, un percorso di ascolto e dialogo, realizzato con il supporto di The European House-Ambrosetti, in 6 territori dove A2A è presente (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valtellina e Valchiavenna, Bergamo, Brescia e Milano).
“Il progetto – spiega A2A in una nota – parte dalla consapevolezza che la transizione ecologica pone aziende, istituzioni e territori di fronte a delle scelte, veri e propri bivi. Gli incontri si sono focalizzati su 10 ‘Svolte Giuste’ da intraprendere per favorire la transizione ecologica, scelte e bivi che sono stati sottoposti agli stakeholder di ciascun territorio per indicare la strada da intraprendere per il futuro. Le decisioni hanno riguardato: Innovazione Tecnologica vs Comportamenti Individuali, Generazione Z vs Boomer, Istituzioni vs Stakeholder, Smart Cities vs Smart Land, Cambiamenti Radicali vs Cambiamenti Incrementali, Pubblico vs Privato, Ambiente vs Società, Filantropia vs valore condiviso, Crescita vs Decrescita e infine Decisione collettiva vs Decisione dei competenti”. A commentare i risultati di questo percorso sono intervenuti, tra gli altri, anche il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti e Jeffrey Sachs, economista statunitense, presidente dell’UN Sustainable Development Solutions Network (SDSN) e direttore del Center for Sustainable Development della Columbia University.
Transizione ecologica e stakeholder di A2A – Dall’analisi è emerso che gli stakeholder di A2A sono futuristi, proiettati verso l’innovazione tecnologica (per il 60,4%), pur consapevoli che l’implementazione delle innovazioni non sarà possibile senza il contributo dei comportamenti individuali, e molto attenti ai diritti delle nuove generazioni (per il 92%). Sono accoglienti più che esclusivi, ovvero convinti che le decisioni necessarie a promuovere la transizione ecologica vadano prese coinvolgendo tutti gli attori (per il 73,7%) e non solo le Istituzioni. Inoltre si dimostrano focalizzati sulla tutela dell’ambiente (per il 73,5%), delle sue risorse e della biodiversità, anche a scapito dei bisogni della società. Infine, gli stakeholder coinvolti sono più prudenti che rivoluzionari: per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, si orientano verso i cambiamenti incrementali (per il 70%), piuttosto che verso i cambiamenti radicali, che rischiano di creare spaccature e conflitti nella società. A valle del percorso realizzato, A2A ha sintetizzato alcuni spunti raccolti in 6 raccomandazioni per il futuro del Paese: sostenere l’innovazione tecnologica nei settori ad alto impatto ambientale; amplificare il cambiamento senza lasciare indietro nessuno; coinvolgere nelle decisioni una platea sempre più ampia di interlocutori; favorire l’inclusione delle nuove generazioni nei processi decisionali; rendere la trasparenza un tratto distintivo della transizione ecologica; promuovere il dibattito per la semplificazione normativa.