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Lagarde (BCE): inflazione guidata dall'offerta, non diffusa a tutta l'economia

(Teleborsa) – La presidente della BCE Christine Lagarde torna a parlare di inflazione, un tema che sta affrontando sempre più spesso nelle ultime settimane, per tentare di tranquillizzare il mercato sul fatto che il balzo dei prezzi al consumo a cui l’Eurozona sta assistendo ha carattere temporaneo. La numero uno dell’istituzione di Francoforte sta comunque mettendo in guardia su possibili, ma per ora limitati, rischi al rialzo dell’inflazione.

“È difficile prevedere quanto dureranno le interruzioni della catena di approvvigionamento, ma il loro impatto finale sull’inflazione dipenderà dalla loro persistenza e dal fatto che si trasformino in aumenti salariali più elevati del previsto”, ha detto oggi durante l’ECB Forum on Central Banking.

“La politica monetaria dovrebbe normalmente controllare l’inflazione temporanea guidata dall’offerta, fintanto che le aspettative di inflazione rimangono ancorate – ha aggiunto – In effetti, stiamo monitorando attentamente gli sviluppi ma, per ora, non vediamo segni che questo aumento dell’inflazione stia diventando diffuso in tutta l’economia“. Anche le aspettative di inflazione della BCE non indicano rischi di un prolungato overshooting, ovvero di superamento dell’obiettivo di inflazione del 2%.

Nel suo discorso, Christine Lagarde ha cercato anche di analizzare quei trend – favoriti dalla pandemia – che avranno un peso particolare sull’andamento dell’inflazione, senza tuttavia sbilanciarsi sul loro effettivo effetto atteso. Il primo riguarda i cambiamenti dal lato della domanda dell’economia. “La domanda chiave oggi è se la transizione fuori dalla pandemia potrebbe migliorare le prospettive per la domanda interna e quindi contribuire a un’inflazione dei servizi più dinamica”, ha affermato.

La seconda tendenza è legata ai cambiamenti dal lato dell’offerta. In questo caso ha fatto l’esempio delle attuali carenze di approvvigionamento, le quali “possono indurre le aziende a diversificare le loro catene di approvvigionamento o a riportare in patria parte della loro produzione. Tale processo potrebbe portare a strutture di costo più elevate che danno la priorità alla resilienza rispetto all’efficienza, che vengono poi trasferite ai consumatori”.

La terza tendenza, che Lagarde giudica come “probabilmente la più importante ma meno esplorata”, è la transizione verde, ovvero il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio. “L’impatto della transizione verde sull’inflazione dipenderà in ultima analisi dallo sviluppo dell’offerta energetica e dagli effetti netti delle misure fiscali”, ha affermato la numero uno della BCE.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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