(Teleborsa) – Adr comunica in una nota la sua uscita da Assaeroporti “constatata già da mesi l’impossibilità in questo momento di portare avanti un dialogo proficuo su temi centrali come la sostenibilità, l’intermodalità e l’innovazione digitale”.
“Questo passo indietro – prosegue – non vuole significare una rottura, tanto più che Adr rimarrà convintamente associata a Confindustria tramite Unindustria, ma rappresenta un passaggio necessario per sbloccare, con presupposti diversi e necessariamente improntati su mutuo riconoscimento e trasparenza, un dialogo che appariva ormai paralizzato e non sufficientemente aperto e costruttivo in relazione alla situazione attuale, che non consente esitazioni o distrazioni improduttive”.
“Pertanto, fermo restando l’impegno ad alimentare con la massima determinazione il processo di trasformazione del settore – aggiunge -, Adr auspica di poter coltivare una linea di confronto schietta e indipendente con l’Associazione e tutti gli associati, con la certezza che il settore saprà comunque essere compatto sulle priorità chiave in questo momento di severa crisi. In quest’ottica, Aeroporti di Roma continuerà a fornire il proprio contributo, grazie alla credibilità, capacità progettuale e responsabilità come soggetto di sistema, per disegnare un futuro in cui le infrastrutture aeroportuali assumano un ruolo sempre più strategico e decisivo nel processo di cambiamento del Paese delineato dal Governo, all’insegna della sostenibilità, qualità, innovazione e intermodalità”.
Dopo l’annuncio di AdR, che gestisce gli aeroporti romani, anche le società Save, Aer Tre e Catullo, gestori rispettivamente degli aeroporti di Venezia, Treviso eVerona-Brescia che insieme compongono il Polo aeroportuale del Nord Est, hanno comunicato ufficialmente ad Assaeroporti la loro decisione di uscire dall’associazione. “In un contesto che vede il settore aeroportuale profondamente segnato dalla pandemia e nel contempo lo definisce come uno degli attori principali della ripresa e dell’evoluzione del nostro Paese in termini di sostenibilità ambientale e di innovazione – si legge in una nota -, si ritiene che sia necessario un cambio di passo nell’individuazione di nuove azioni che guidino e facciano emergere la strategicità dell’intero comparto”. “Transizione ecologica, decarbonizzazione, digitalizzazione, sono indirizzi che gli aeroporti del Polo del Nord Est, coordinati dalla capogruppo Save – prosegue la nota -, hanno fatto propri e sui quali si concentreranno le energie professionali ed economiche degli anni a venire. Si tratta di impegni condivisi con gli altri aeroporti a livello nazionale ed internazionale, che garantiranno la mobilità del nostro Paese all’interno di un perimetro di sempre maggiore sostenibilità”. “In considerazione del ruolo centrale esercitato dagli aeroporti – conclude la nota -, e’ quanto mai opportuno che tali passaggi evolutivi siano sostenuti, rappresentati e condivisi a tutti i livelli, sulla base di denominatori comuni che superino le specificità dei singoli scali”.