(Teleborsa) – Il Tar del Lazio ha confermato la multa da 4,7 milioni di euro inflitta nel dicembre 2019 dall’Antitrust a Compass Banca per pratiche commerciali scorrette. L’istituto era stato accusato di “aver limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai propri prodotti di finanziamento, nella misura in cui ha prospettato ai consumatori intenzionati a richiedere prestiti, la possibilità di accedere a questi ultimi solo sottoscrivendo polizze assicurative che nulla hanno a che vedere con il finanziamento, di fatto attuando un abbinamento forzoso tra prodotti di finanziamento e prodotti assicurativi”.
Il procedimento istruttorio era scaturito da una segnalazione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Preliminarmente i giudici hanno respinto tutti i motivi di ricorso di tipo procedurale, arrivando poi a focalizzare la loro attenzione su quelli riferiti nello specifico alla condotta scorretta contestata e sanzionata. Secondo il Tar, “l’Autorità ha ampiamente dato conto di tutti gli elementi raccolti che evidenziavano il forzoso collocamento e collegamento delle polizze con la stipula dei contratti di finanziamento, come tale idoneo a falsare in misura apprezzabile il comportamento del consumatore in relazione alla decisione di sottoscrivere una polizza pur di ottenere il finanziamento”. Non può essere condivisa quindi la tesi “secondo cui il numero esiguo di reclami pervenuti escluderebbe la configurabilità di una pratica commerciale scorretta”.
Per i giudici, infatti, “ai fini della configurazione dell’illecito non occorre l’analisi degli effetti prodotti dalla condotta, essendo invece sufficiente che, sulla base di un giudizio prognostico, la stessa sia ritenuta idonea ad incidere potenzialmente sulle scelte dei consumatori”; e la pratica contestata “si palesa come scorretta, in quanto le condotte descritte sono effettivamente idonee a indurre il consumatore a stipulare la polizza per non rischiare di non vedere approvato il finanziamento richiesto”.