(Teleborsa) – “Dopo un anno difficile persino per un settore anticiclico com’è quello alimentare, la nostra industria sta tornando a correre, registrando a fine 2021 numeri da record”: lo ha detto Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, aprendo il convegno inaugurale di Cibus “Agroalimentare, nuovi modelli e prospettive per la crescita”.
“Per questa ragione, non possiamo certo essere spaventati dalle nuove sfide, pur consapevoli delle difficoltà che esse possono comportare: mi riferisco alle nuove esigenze dei consumatori – ha spiegato – sempre più digitali e attenti al territorio, all’aumento delle materie prime e fino all’annosa questione dei consumi interni stagnanti. Tutti temi urgenti che l’industria alimentare è pronta ad affrontare con ottimismo, certa di quello che è capace di fare” ha affermato Vacondio. “Se oggi possiamo affrontare il futuro con questo atteggiamento è perchè abbiamo avuto la conferma della strategicità del settore e della sua forza. Una forza che è dovuta soprattutto alle eccellenze che produciamo, al know how delle nostre aziende e al nostro modello alimentare. Per questa ragione – ha continuato Vacondio – non possiamo fare un passo indietro sulle battaglie che mettono in discussione la salubrità del nostro food&beverage e la sostenibilità della nostra dieta mediterranea. Mi riferisco alla questione del Nutriscore, ma anche ai sistemi alimentari che mirano a uniformare tutte le diete verso un modello molto lontano dal nostro. La verità è che il nostro food conquista fette di mercato sempre maggiori e questo può essere scomodo per molti Paesi, ma ci dimostra che stiamo andando nella giusta direzione”, ha concluso il presidente di Federalimentare.
Quanto al raggiungimento dell’obiettivo dei 50 miliardi di export agroalimentare entro la fine del 2021 “rappresenta un momento simbolico a cui voglio pensare come un nuovo punto di partenza anzichè un punto di arrivo: i cambiamenti e la ripresa che stiamo vivendo, infatti, sono tutti segnali che e’ in atto una fase di transizione che ci portera’ verso un nuovo paradigma economico e sociale e il food&beverage ha tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti di questa nuova era”.
“L’industria alimentare – prosegue Vacondio – ha già messo in atto da anni politiche volte a una maggior tutela dell’ambiente e si dice pronta a farlo ancora, nella convinzione però che non si possa parlare di sostenibilità ambientale senza parlare di quella economica e sociale e che le tre cose vadano affrontare insieme, in un unico contesto e come un unico discorso. La sostenibilità ambientale, infatti, è un processo che dobbiamo assolutamente percorrere ma è bene essere chiari: essa comporta enormi sacrifici sul piano economico e sociale e piu’ restringiamo i tempi, più i sacrifici delle aziende e dei cittadini saranno maggiori”.