(Teleborsa) – Oggi si è chiusa la fase sindacale della procedura di consultazione per i licenziamenti collettivi intimati dalla ai lavoratori dello stabilimento partenopeo. A darne notizia, in una nota, Fiom-Fiom-Uilm Napoli che hanno ribadito “la netta contrarietà nei confronti di licenziamenti ingiustificati sia dal punto di vista della sostenibilità economica dell’azienda, che in questo momento continua a fatturare e a recuperare quote di mercato come non faceva da anni e assume e fa lavorare centinaia di interinali negli altri stabilimenti del gruppo, sia in merito alla violazione di accordi sottoscritti in sede ministeriale, che non hanno visto mai concretizzare gli impegni di investimenti sul sito partenopeo”.
Il sindacato ha continuato a sostenere che “se l’azienda intende realmente, come dichiarato al tavolo, continuare una fase di interlocuzione deve attivare le 13 settimane a costo zero previste dall’avviso comune tra Governo, Cgil-Cisl-Uil e Confindustria e non insistere nell’affermare di voler ricercare na soluzione negli ultimi 30 giorni di contrattazione previsti dalla 223/91 sui licenziamenti collettivi”. Fiom-Fim-Uilm hanno ricordato che il Governo aveva promesso “una convocazione in tempi utili allo sblocco della procedura (comunque entro il mese di agosto) e di adottare un provvedimento legislativo urgente anti delocalizzazioni, ma ad oggi ne’ il primo ne’ il secondo impegno e’ stato mantenuto”. Per Fiom-Fiom-Uilm e’ “fondamentale ripartire dagli accordi sindacali” e il prossimo mercoledì 1 settembre si riuniranno in assemblea con i lavoratori per decidere tutte le iniziative a supporto della vertenza, sia in ambito locale che fuori dalla Campania, a partire “dal coinvolgimento delle istituzioni locali, che, in questa fase, devono supportare più di prima le istanze sindacali per evitare la conseguente drammatizzazione della vicenda a seguito dei licenziamenti”.
“Visti gli impegni assunti direttamente dal presidente del Consiglio Draghi e dai massimi livelli di tutte le forze politiche anche in Parlamento, richiediamo – hanno concluso i sindacati – un coinvolgimento diretto del Ministero del Lavoro, nella persona del ministro Orlando, e del Ministero dello Sviluppo economico nella persona del ministro Giorgetti, per i propri ambiti di competenza e l’attivazione della cabina di regia a Palazzo Chigi per la mancata attivazione delle 13 settimane Covid, come previsto dall’avviso comune sullo sbocco dei licenziamenti. Dopo più di due anni la vertenza Whirlpool deve trovare una soluzione all’altezza degli impegni sottoscritti e ribaditi più volte da tutti gli attori istituzionali”.