(Teleborsa) – “Il blocco dei licenziamenti è ancora in vigore in alcuni settori come commercio e turismo e scade il 31 ottobre. In questi settori, visto che la riforma degli ammortizzatori sociali non è stata ancora fatta e che non hanno ancora la cassa ordinaria e gli stessi diritti che hanno tutti gli altri, credo che sarebbe un atto di buonsenso, e sicuramente è una nostra richiesta, estendere fino alla fine dell’anno il blocco dei licenziamenti. Altrimenti migliaia di giovani e donne rischiano di perdere il posto di lavoro e non ce lo possiamo permettere”. È quanto detto dal leader della CGIL, Maurizio Landini, in un’intervista a Radio 24, nella quale ha sottolineato che la riforma degli ammortizzatori, in ogni caso, andando in legge di bilancio partirebbe dal primo gennaio prossimo.
Il numero uno della CGIL si è soffermato anche sugli impegni disattesi per quei settori industriali dove il blocco è stato superato. “L’accordo fatto dava la possibilità ai settori industriali di ricorrere alla cassa ordinaria – ha ricordato – alcune grandi multinazionali non l’hanno applicato, delocalizzando. È un problema anche del Governo e delle associazioni far rispettare gli impegni. Laddove abbiamo superato il blocco abbiamo messo a disposizione delle aziende la cassa ordinaria senza alcun contributo a carico delle imprese per evitare di licenziare”.
Dopo le ultime polemiche nate dall’obbligo di green pass nelle mense aziendali, Landini ha detto che “in una situazione di emergenza pandemica parlare solo di green pass è riduttivo” e “il green pass non può diventare uno strumento che divide e discrimina“. E poi, ha aggiunto in un’intervista al Corriere della Sera, “non si capisce, ad esempio, perchè le lavoratrici e i lavoratori possano lavorare 8 ore insieme e poi consumare il pasto separati. Le mense aziendali non sono un ristorante. I lavoratori sono già tracciati e da un anno e mezzo le mense sono organizzate secondo i protocolli di sicurezza: mascherine obbligatorie, separatori di plexiglass e turni”.
Un tema, ha sottolineato, che “non si risolve con una faq”, per cui è stato chiesto “con CISL e UIL un incontro ai ministri della Salute e del Lavoro, Roberto Speranza e Andrea Orlando, con l’obiettivo di mantenere il diritto del servizio mensa per tutti i dipendenti”. Per Landini “è il momento di coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori”, perchè “il consenso non si acquisisce sanzionandoli o punendoli, ma rendendoli partecipi di un progetto comune che metta al centro la salute e la sicurezza e la qualità del lavoro?. “Io difendo il diritto al lavoro e alla salute di tutte le per sone. I No vax si favoriscono senza chiarezza e senza adeguate informazioni“, ha concluso.