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USA, boom debito societario a basso rating potrebbe far aumentare insolvenze

(Teleborsa) – Le vendite di obbligazioni societarie negli Stati Uniti sono sulla buona strada per un anno quasi record, con le aziende che cercano di accaparrarsi finanziamenti a basso costo prima del previsto allentamento del sostegno della Federal Reserve. Il boom dei prestiti societari potrebbe però aver gettato le basi per un’ondata di insolvenze presso società finanziariamente rischiose, secondo l’analisi delle principali agenzie di rating del debito che valutano e classificano obbligazioni e prestiti. S&P Global Ratings stima che le vendite di debito a basso rating e di “grado speculativo” abbiano già raggiunto i 650 miliardi di dollari quest’anno, il che le mette sulla buona strada per superare i record di prestiti di tutti i tempi a più di quattro mesi dalla fine del 2021.

L’emissione di obbligazioni del secondo semestre dovrebbe essere “abbastanza robusta”, ha affermato in un’intervista Stacey McAllister, direttrice della ricerca sul reddito fisso presso la società di servizi finanziari Eaton Vance. “Il costo complessivo del debito per le aziende è molto basso – ha aggiunto – Potrebbe diminuire? Potenzialmente, ma a un certo punto probabilmente dovrà aumentare”.

Mentre si aspettano che le insolvenze e i fallimenti del debito rimangano bassi per il prossimo futuro – riporta il Financial Times – gli analisti hanno affermato che l’attuale facile accesso ai finanziamenti aziendali potrebbe gettare le basi per una futura crisi del debito. “Potrebbe non succedere nel prossimo anno o anche più a lungo – ha detto Gregg Lemos-Stein, chief analytics officer per i rating aziendali di S&P – Ma ci sono chiari segnali di assunzione di rischi e molte emissioni con rating inferiore. Riteniamo che questo porterà a livelli elevati di default lungo la strada”.

Nel sostenere i mercati delle obbligazioni societarie è stato fondamentale l’intervento della Federal Reserve, che ha placato le preoccupazioni degli investitori e aperto le porte a un’ondata di raccolte fondi aziendali. “Ha evitato una flessione molto peggiore per le aziende, ma il compromesso è che porta a un aumento del rischio e alla possibile creazione di bolle patrimoniali”, secondo Lemos-Stein.

Christina Padgett, Head of Leveraged Finance Research and Analytics di Moody’s, ha affermato che le speranze di ripresa lasciano i mercati del debito aperti alla delusione. Inoltre, il potenziale aumento dell’inflazione che potrebbe innescare un rialzo dei i tassi di interesse rende le società con debito a tasso variabile vulnerabili a un aumento dei costi di finanziamento, una minaccia potenzialmente affrontata anche dagli emittenti con debito a tasso fisso da rifinanziare.

(Foto: kalhh da Pixabay)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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