(Teleborsa) – “Nel nostro Pnrr non ci sono solo i soldi per gli investimenti, c’è una visione che può cambiare le caratteristiche del trasporto nazionale”. È quanto afferma il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini commentando – in un’intervista a Repubblica – la recente intesa con Regioni, Province e Comuni che ha dato il via libera all’investimento dei primi otto miliardi del Fondo complementare e del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel trasporto ferroviario, nei porti, e nell’edilizia pubblica.
“Alla fine del Piano – annuncia Giovannini – il tempo medio di viaggio in treno si ridurrà del 17%, con un taglio del 24% nelle regioni meridionali, del 22% in quelle settentrionali e del 4,4% al Centro. Si ridurrà del 38% anche l’indice di disuguaglianza tra Nord e Sud nell’accesso alla rete ferroviaria. Il passaggio modale dalla gomma al ferro determinerà un taglio di tre milioni di tonnellate all’anno di emissioni di anidride carbonica, pari alle emissioni annuali dei trasporti di tutta Roma. Ancora: la quota di passeggeri trasportati sui treni crescerà dal 6 al 10%, quella delle merci dall’11 al 16%. Tutto questo dovrebbe consentire anche di ridurre gli incidenti stradali, a parità di condizioni, del 3,6% entro il 2030, vuol dire 150 vittime in meno ogni anno. A fine agosto approveremo un decreto Infrastrutture e trasporti che affronterà diverse questioni, tra cui quelle della sicurezza e forse anche modifiche al codice della strada”.
In tale scenario Giovannini ha affermato che l‘Anas avrà un ruolo fondamentale nella realizzazione del Pnrr, per gli investimenti sulla messa in sicurezza della rete stradale, e, pertanto, dopo il ritiro della candidatura di Ugo de Carolis per l’incarico di amministratore delegato “serve un manager di alto livello”.
Sulla questione Green pass il ministro ha detto che “certamente è necessario aumentare la quota di vaccinati così che tutti coloro che utilizzano i mezzi pubblici potranno essere e si potranno sentire più sicuri”.